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Il 76% dei liceali ha un 5 in pagella - Corriere della Sera 5 maggio 2009

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070509

Messaggio 

2009 - Il 76% dei liceali ha un 5 in pagella - Corriere della Sera 5 maggio 2009 Empty Il 76% dei liceali ha un 5 in pagella - Corriere della Sera 5 maggio 2009




Il 76% dei liceali ha un 5 in pagella
Allarme insufficienze nelle superiori.
E nelle medie un allievo su due ha un brutto voto


Dato allarmante, oppure normali­tà? I pareri divergono. Sta di fatto che il 76,3 per cento degli studenti delle scuole superiori ha avuto in pagella almeno un’insufficienza. Così se da un lato c’è chi parla di «degrado della scuola», dall’altro ci si appella alla «possibilità di recupero». La situazio­ne migliora alle medie con una per­centuale che si ferma al 44,8. Su una cosa, comunque, sono tutti d’accor­do: anche la scuola vive la sua crisi. Manca poco più di un mese alla fi­ne dell’anno scolastico, ma i dati del ministero, che prendono in conside­razione il primo quadrimestre, antici­pano una situazione complessa. Alle superiori le materie meno apprezzate rimangono la lingua straniera (il 45,9 per cento è sotto il 6) e la matematica (il 43 per cento).

Va meglio in italia­no con il 35 per cento delle insuffi­cienze. «Dipende molto dai vari indirizzi — spiega Pietro De Luca, preside del­l’istituto Severi-Correnti —. Però è vero che c’è poca passione per lo stu­dio e che resiste la cattiva abitudine di cominciare in sordina per poi recu­perare a fine anno». Ma l’aumento delle insufficienze preoccupa. Soprattutto nei licei. Ri­spetto al procedente anno scolastico i voti negativi sono cresciuti allo scientifico del 5 per cento, al classico del 4,3 e al linguistico del 3,9. «Qui il sistema è più severo — continua De Luca — ma c’è anche il fattore incer­tezza. Non è chiaro quale sarà il futu­ro degli istituti tecnici e professiona­li, per questo molti studenti si sono iscritti al liceo anche senza la prepara­zione adeguata».

Ma sono anche le famiglie a essere responsabili delle défaillance scolasti­che. Per Carlo Pedretti, dirigente del liceo classico Parini «i genitori, a vol­te, non si rendono conto che la scuo­la è una cosa seria. Se da un lato si lamentano per il brutto voto del fi­glio, dall’altro si preoccupano solo delle vacanze estive». Meno grave il bilancio alle medie. Il 44,8 per cento non va bene almeno in una materia, percentuale che cre­sce se si considera solo l’ultimo an­no, dove uno studente su due ha al­meno un’insufficienza. «È un mo­mento di grande cambiamento, per questo è più difficile che i ragazzi si concentrino solo sugli studi» spiega Rita Bramante, a capo della scuola media Tiepolo.

Benedetta Argentieri
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Il 76% dei liceali ha un 5 in pagella - Corriere della Sera 5 maggio 2009 :: Commenti

007

Messaggio Gio Mag 07, 2009 11:51 am  007

UFFA!!!
Ma a scuola ci sono i genitori o i professori?????

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Gilberto Carron

Messaggio Mer Mar 17, 2010 8:23 pm  Gilberto Carron

(ASCA) - Roma, 15 mar - Hanno avuto tutti 10 in condotta, in
controtendenza con gli ultimi dati del Miur che hanno evidenziato un
aumento del 32% dei ''5'' nelle scuole secondarie italiane. Per questo,
la Provincia di Treviso ha voluto omaggiare gli ''eccellenti'' studenti
della classe 3* F del Liceo Canova. Alla premiazione sono intervenuti
il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro l'assessore
provinciale all'Edilizia Scolastica, Carla Puppinato, la dirigente del
Liceo Canova, Alfea Faion e il rappresentante della classe, Francesco
Mattia Mari. ''I media veicolano spesso soltanto episodi negativi da
parte della scuola: la droga, il bullismo, i video su Youtube ecc. Per
una volta, abbiamo invece voluto dare merito e valore ad un fatto per
noi molto importante: un'intera classe ha fatto squadra e tutti gli
alunni che la compongono hanno portato a casa il 10 in condotta - ha
detto il presidente della Provincia - Diventerete ambasciatori degli
studenti trevigiani, un punto di riferimento. E' importante investire
la massima attenzione sul sistema scolastico. Voglio complimentarmi con
voi, studenti, per il risultato ottenuto. Poi con i vostri docenti e
soprattutto con le vostre famiglie, perche' questo 10 in condotta e'
anche frutto dell'educazione che vi hanno impartito i vostri
genitori''. Gli ha fatto eco l'assessore all'Edilizia Scolastica: ''La
nostra scuola e' un'eccellenza a livello nazionale, e piu' vado a
conoscere altre realta', piu' me ne rendo conto il merito va agli
insegnanti per l'importante ruolo educativo. E' giusto quindi premiare
l'impegno dei ragazzi. Vi auguro di realizzare i vostri desideri una
volta usciti dalla scuola superiore''. Questi gli alunni ai quali la
Provincia ha dato un riconoscimento: Anna Brunetta, Lucrezia Caminiti,
Martina Canazza, Camilla Checchin, Giulia Collatuzzo, Valentina
Colzera, Gaia Dal Zilio, Sara De Martin, Gabriele Gentile, Viola Lucio,
Francesco Mattia Mari, Alessandra Marinelli, Miriam Michieletto,
Virginia Paccagnan, Chiara Paronetto, Marco Spadetto, Chiara Valotto,
Enrico Varsori, Irene Viviani, Elisa Zanatta e Simone Zanette.

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Messaggio Ven Mar 19, 2010 1:43 pm  arno mandelbaum

ma è così importante, la condotta?
gil che ne pensi?
occorre avere un buon voto ma come fai a premiare una classe che ha tutti 10? per cosa?

AM

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Gilberto Carron

Messaggio Ven Mar 19, 2010 5:23 pm  Gilberto Carron

Arno chiedi una risposta a uno giusto;alle elementari non non sono mai arrivato oltre
al 7 con pure qualche scapellotto,alle superiori la musica non cambiava,ma se devo essere onesto provavo invidia di chi aveva i voti migliori dei miei.
vediamo di dare una valutazione su questo discorso,una classe non puo arrivare da sola
ad un giudizio cosi elevato, serve la complicità dei professori e studenti.
il perchè:il Canova nel Trevigiano e un Liceo di prestigio, che vogliano fare del marketing!!! cercare di aumentare il loro prestigio forse!!!
una cosa devo dire se allievi e prof. hanno trovato una complicità cosi forte,(cosa non facile in questi tempi) che dire bravi!!!!!
ciao Gil

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Gilberto Carron

Messaggio Ven Apr 30, 2010 9:56 am  Gilberto Carron

MARCO BELPOLITI





La
qualità costa. Lo sanno i produttori di automobili come quelli di vino,
i centri di ricerca sul cancro come le scuole. Il preside Antonio
Panaccione del liceo Keplero di Roma ha scritto al ministro Gelmini per
rappresentarle una verità elementare: per avere dei buoni risultati
bisogna investire tempo e denaro. La scuola non è un’azienda, ma
qualcosa di più complesso; se le si tolgono investimenti, i risultati
non arrivano. Panaccione lo spiega cifre alla mano: un tempo riceveva
dallo Stato 600 mila euro l’anno, ora gliene arrivano 130 mila. Non c’è
un euro per i corsi di recupero di cui avranno bisogno la metà dei suoi
studenti. Che fare? Dice il preside: o tutti bocciati o tutti promossi.


La riforma Gelmini appare perciò come una controriforma: a
diminuire, e in prospettiva a perdere, là dove invece in tutti i Paesi
del mondo industrializzato, in Europa come in Asia, oggi s’investe
sulla scuola. O forse il ministro punta in questo modo a spostare il
problema sulle famiglie? Al posto di corsi di recupero, lezioni
private, magari pagate in nero. Per chi può; gli altri amen. La scuola
italiana rischia sempre più il collasso e la riforma ci fa tornare alla
caricatura del Sessantotto, a quel detestabile sei politico che tutti
rifiutano come livellamento verso il basso di ogni possibile
eccellenza. Il preside Panaccione lo preannuncia come unica,
provocatoria soluzione per i ragazzi del Keplero. Andate promossi, i
soldi non ci sono più. Ite missa est.

la stampa 30/4/2010

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