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Anief, tra gli studenti bocciati oltre la metà lascia gli studi

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Messaggio  Gilberto Carron Ven Lug 18, 2014 3:53 pm

I dati del dossier di Tuttoscuola sulla “Dispersione nella scuola secondaria superiore statale”
ROMA
Uno studente delle scuola superiore che non viene ammesso alla classe successiva ha più possibilità di lasciare la scuola che di continuarla e portarla a termine. Lo sottolinea, facendo riferimento al dossier di Tuttoscuola sulla “Dispersione nella scuola secondaria superiore statale”, che ha indagato sulle possibili cause che nell’ultimo quinquennio hanno determinato l’abbandono del percorso d’istruzione e di formazione di 167mila studenti.

Da un approfondimento realizzato dalla rivista specializzata risulta, infatti, che praticamente tutti i ragazzi che hanno abbandonato gli studi superiori nel corso quinquennio 2009-2014 sono passati per almeno una bocciatura.

Indagando sulle possibili cause che nell’ultimo quinquennio hanno determinato l’abbandono del percorso d’istruzione e di formazione di 167mila studenti, é emerso che praticamente tutti i ragazzi che hanno abbandonato gli studi superiori nel corso del quinquennio 2009-2014 sono passati per almeno una bocciatura. Nel medesimo periodo -riporta l’Anief - dal 1 al 4 anno di corso vi sono stati circa 305mila bocciature, un dato ricavato applicando al numero degli studenti di ogni anno di corso la percentuale dei respinti riportata negli annuali Focus sugli scrutini finali pubblicati dal Miur.

I ricercatori hanno dedotto che è improbabile che vi siano stati abbandoni tra gli studenti con successo scolastico, cioè promossi, quei 167mila che risultano dispersi dopo il quarto anno di corso vanno ricercati in larga parte tra i 305mila studenti che hanno subito bocciature lungo il percorso.

Secondo l’Anief, il Dossier sulla dispersione conferma che «lo Stato ha il dovere di non abbandonare i giovani che frequentano la scuola in territori difficili, dove l’arretratezza culturale delle famiglie unita alla scarsità di servizi e a un inadeguato sostegno sociale spesso prevalgono sui valori trasmessi dalla scuola e dalle figure formative. Così, tantissimi giovani, oltre il 40% in province come Caltanissetta e Palermo, sono oggi ancora condannati a lasciare i banchi prima del tempo».

«Per limitare questi numeri di abbandoni scolastici da mondo arretrato - dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief - il nostro sindacato torna a chiedere pubblicamente al Governo che stanzi finanziamenti “ad hoc” per favorire un orientamento scolastico adeguato: i giovani, soprattutto a 14 anni, hanno bisogno di essere guidati, di comprendere qual è la loro strada formativa e professionale da intraprendere. Soprattutto quando non c’è una famiglia e un contesto sociale in grado di dare indicazioni. Ecco perché - continua Pacifico - per risollevare il Meridione, in particolare Sicilia e Sardegna, dove gli abbandoni sono da record, servirebbero degli organici maggiorati di docenti e personale Ata: il calo demografico degli ultimi anni, che nelle aree meridionali ha avuto maggiore consistenza, ha invece determinato il processo inverso».
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