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Il prof. Zeni, a Brunico, per telescopio astronomico

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171010

Messaggio 

Il prof. Zeni, a Brunico, per telescopio astronomico Empty Il prof. Zeni, a Brunico, per telescopio astronomico




A Brunico si inaugura il telescopio astronomico dell'istituto italiano
[b]Il professor Zeni (Parini)[/b]: il secondo del genere in Italia Diventerà un punto di riferimento per tutto l'Alto Adige

BRUNICO. Si inaugura domani, con la rinnovata ed ampliata biblioteca scolastica dell'Istituto pluricomprensivo italiano, anche il nuovissimo osservatorio astronomico in torretta voluto dal dirigente scolastico Tullio Lott, che fa del complesso italiano di Brunico la seconda scuola della nazione, dopo il rinomato liceo Parini di Milano, a essere dotata di una simile attrezzatura. Della nuova struttura e del suo utilizzo abbiamo parlato col professor Mauro Zeni, docente proprio al Parini di Milano. Professor Zeni, perché un osservatorio astronomico in città, ambiente fortemente antropizzato? Dove sono i vantaggi? «Un vantaggio evidente è quello logistico. La collocazione dell'osservatorio in città permette un uso continuativo della struttura e la sua armonizzazione con la programmazione didattica. L'alternativa sarebbe di portar fuori gli studenti, didatticamente realizzabile solo una tantum e con difficoltà organizzative non trascurabili. Poi un'ubicazione cittadina della specola consente la collaborazione con altre scuole del territorio». E per le osservazioni? «Dal punto di vista delle osservazioni, la stessa atmosfera cittadina è ideale per l'osservazione dei pianeti. Sono oggetti celesti molto luminosi, perfettamente visibili, che permettono l'osservazione anche con grandi ingrandimenti limitata solo dalla turbolenza dell'aria che però è minore in città che non in alta montagna.» Quali attività si svolgono di sera o di notte? «Al Parini abbiamo progettato e realizzato diversi laboratori didattici, oggi parti stabili degli studi svolti nella specola mentre l'attività principale è il laboratorio di spettroscopia stellare che indaga e classifica le proprietà chimico-fisiche dell'astro.» Vi sono attività, diciamo così, alla portata di tutti? «Il laboratorio di osservazione lunare è rivolto a tutti gli studenti della scuola come rivolte a tutti sono anche le attività astrofotografiche. Il primo prevede lezioni teoriche seguite da serate di osservazione della Luna mentre con le seconde gli studenti fotografano nebulose o galassie del cielo profondo, trattando poi le immagini con software dedicato. Un altro studio molto bello è l'osservazione dei satelliti di Giove e di verifica della terza legge di Keplero. Si misurano i tempi di rotazione dei satelliti attorno a Giove e i raggi delle loro orbite e i dati sono poi usati nella verifica sperimentale della 3ª legge di Keplero.» Ci si può lavorare anche in orario diurno? «Le possibili osservazioni diurne si concentrano sul sole. Le attività di elioscopia prevedono una parte generale di osservazione della superficie solare, delle macchie solari e la loro evoluzione. Un'attività avanzata invece, è la misura della costante solare, ovvero del flusso di energia che investe la Terra per unità di superficie». Secondo lei è possibile anche un'attività astronomica rivolta agli alunni di medie ed elementari? «La didattica astronomica per i più giovani passa attraverso la pura osservazione descrittiva. Le attività sono semplici da eseguire ma ricchissime di implicazioni perché aprono lo studente all'osservazione dell'universo, sviluppano la curiosità e lo predispongono ad approfondire le sue conoscenze negli studi successivi». Ci fa qualche esempio? «L'osservazione dei pianeti, in particolare di Giove e satelliti o di Saturno con il suo sistema di anelli. Facendo fotografare ad intervalli regolari della posizione di un pianeta nel cielo e componendo le osservazioni raccolte nell'arco di qualche mese si ottiene una chiara rappresentazione del moto dei pianeti sullo sfondo delle stelle fisse. Poi vi è l'osservazione della luna, delle sue montagne e crateri e lo studio del sole». Ha visto e come valuta la "Torretta Galilei" dell'Istituto pluricomprensivo di Brunico? «L'ho vista e penso che con la realizzazione della Torretta Galilei, l'Istituto pluricomprensivo di Brunico, sotto l'impulso del preside Tullio Lott, abbia effettuato una scelta lungimirante. Con questa infrastruttura scientifica, l'Istituto potrà diventare un punto di riferimento privilegiato nel panorama delle scuole della provincia di Bolzano. Realizzazioni così, hanno un valore che travalica i confini dell'istituto e che diventano una risorsa per tutto il sistema di istruzione e formazione del territorio. Sono certo che la Torretta Galilei diventerà un'occasione di crescita professionale per il personale coinvolto e di qualificazione dell'offerta formativa della scuola. Una risorsa che è anche una responsabilità». E tecnicamente com'è? «Ho avuto occasione di visitare in estate la Torretta Galilei e ritengo che sia stata ben eseguita e posizionata. E' ampia nelle dimensioni e moderna negli automatismi e anche l'installazione del telescopio è adeguata all'opera realizzata. Col tempo la scuola si arricchirà delle attività della torretta». Cosa pensa dell'idea dell'apertura al pubblico con un gruppo di "amici" della Torretta Galilei rivolto ad appassionati e sostenitori? «Penso sia un'ottima idea. La Torretta Galilei è del Pluricomprensivo ma è necessario che si apra al territorio. Il contributo di un gruppo di appassionati ed esperti arricchirà le esperienze che verranno condotte nell'osservatorio e permetterà di pensare a momenti divulgativi rivolti alla cittadinanza. Ha altri suggerimenti? «Credo che sia indispensabile che la Torretta Galilei si apra a collaborazioni stabili con soggetti come università, enti di ricerca, scuole. Risorse e competenze non si possono improvvisare ed è inserendosi nella comunità scientifica che esse troveranno crescita e sviluppo». 13 ottobre 2010

http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2010/10/13/news/a-brunico-si-inaugura-il-telescopio-astronomico-dell-istituto-italiano-2520442
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