"Anche un blog può riaccendere l'interesse dei ragazzi per la politica"

Un progetto con i social network e visita a Strasburgo

l.tor.
torino

Chi ha detto che ai ragazzi la politica non interessa più? I giovani dell’Istituto di Istruzione Superiore Domenico Berti hanno pensato a un modo per richiamare all’ordine i propri compagni: convincerli che informarsi quotidianamente sul mondo è importante, ma soprattutto divertente. Come? Usando i Social Network, il loro pane quotidiano, il luogo per eccellenza della partecipazione e della socializzazione.

I ragazzi della IV C hanno inventato un blog. Una sorta di Facebook, ma dai contenuti assai più impegnati. Si chiama «Politibook. Il Social Network della Politica italiana ed europea» indirizzo politibook.wordpress.com una piattaforma condivisa pensata dai giovanissimi per i coetanei, che informa in maniera semplice sui temi di attualità.

Dal caso San Suu Kyi alla Guerra in Libia, alla catastrofe del Giappone. Senza ovviamente escludere un collegamento con la politica italiana. Tra i molti esempi d’intervento, c’è anche un accorato appello al voto per i referendum. Contro distrazione e astensionismo, i ragazzi hanno messo in campo slogan, video e spot pubblicitari. «L’iniziativa è nata da una proposta dell’Associazione Eufemia attraverso il progetto “Tocca a te” - dice la dirigente Paola Gasco - nell’ambito del bando Gioventù Esplosiva del Ministero. È uno strumento per la promozione della cittadinanza attiva e della democrazia scolastica. Siamo molto soddisfatti e la porteremo avanti».

Per idearlo e gestirlo, gli allievi si sono abbonati ad alcuni settimanali d’informazione. Lo scorso marzo, hanno visitato anche il Parlamento Europeo a Strasburgo, realizzando molte interviste. Inoltre, «abbiamo sottoposto un questionario ai compagni - spiega Sabrina Loglio, 18 anni -, per capire le ragioni del mancato amore degli under 25 per la politica». Su 100 interpellati, «solo il 48% si interessa all’attualità, l’83% incolpa il sistema politico di usare un linguaggio confusionario». Nella loro semplicità, le critiche dei giovani hanno colto nel segno.