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Libri di testo - tetti massimi di spesa e altro
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Libri di testo - tetti massimi di spesa e altro
Tetti massimi di spesa per l'anno 2009-2010
Con DM 41 dell'8 aprile 2009 il ministro ha dato disposizioni in materia di
libri di testo per l'anno scolastico 2009-2010.
Sono stati definiti per ogni tipologia di scuola superiore e per ogni anno di riferimento i tetti massimi di spesa entro cui i docenti sono tenuti a mantenere il costo dell'intera dotazione annua.
Eventuali incrementi, negli istituti in cui sono presenti indirizzi sperimentali, devono essere contenuti entro il limite massimo del 10 per cento.
In questo caso le relative delibere di adozione dei testi scolastici debbono essere adeguatamente motivate da parte del Collegio dei Docenti ed approvate dal Consiglio di Istituto.
liceo classico questi i massimali del costo dotazione libraria per anno di studio
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2009/dm41_09.shtml
Con DM 41 dell'8 aprile 2009 il ministro ha dato disposizioni in materia di
libri di testo per l'anno scolastico 2009-2010.
Sono stati definiti per ogni tipologia di scuola superiore e per ogni anno di riferimento i tetti massimi di spesa entro cui i docenti sono tenuti a mantenere il costo dell'intera dotazione annua.
Eventuali incrementi, negli istituti in cui sono presenti indirizzi sperimentali, devono essere contenuti entro il limite massimo del 10 per cento.
In questo caso le relative delibere di adozione dei testi scolastici debbono essere adeguatamente motivate da parte del Collegio dei Docenti ed approvate dal Consiglio di Istituto.
liceo classico questi i massimali del costo dotazione libraria per anno di studio
IV ginnasio | V° ginnasio | 1°liceo | 2°liceo | 3°liceo |
320,00€ | 181,00€ | 370,00€ | 305,00€ | 315,00€ |
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2009/dm41_09.shtml
Ultima modifica di Bond il Lun Mag 10, 2010 11:46 am - modificato 3 volte.
Libri di testo
I massimali indicati sono immutati rispetto allo scorso anno.
Un cattivo esempio ed un escamotage usato per dribblare i massimali è quello di obbligare gli studenti all'acquisto di libri che nell'elenco della dotazione libraria, (nell'elenco dei libri) sono indicati da acquistare e non consigliati oppure consigliati ma da non acquistare.
Un'altra cattiva abitudine è quella di fare acquistare libri il cui uso si limita a sole poche o pochissime pagine. (basta chiedere ai ragazzi ed essi vi daranno l'elenco)
Sul sito del liceo http://lnx.liceoparini.org/home/page/16/Libri_di_testo.html potete trovare e verificare dall'elenco dei libri per classe e per sezione chi e di quanto ha superato i limiti.
Nello scorso anno scolastico rispetto ai limiti di spesa fissati
la variabilità di spesa, è stata: (con il segno -/+ classi sotto/sopra i limiti)
quarte ginnasio da -22% a +22%
quinte ginnasio da + 49% a + 177%
prime liceo da -3% a +20%
Per i soli 3 anni considerati
il maggior esborso a carico delle famiglie è stato di oltre 70.000,00 euro (stima del costo dei testi a valorizzazione del prezzo di copertina), per questo occorre sensibilizzare i docenti e invitarli alla scelta responsabile che alcuni sanno fare.
Un cattivo esempio ed un escamotage usato per dribblare i massimali è quello di obbligare gli studenti all'acquisto di libri che nell'elenco della dotazione libraria, (nell'elenco dei libri) sono indicati da acquistare e non consigliati oppure consigliati ma da non acquistare.
Un'altra cattiva abitudine è quella di fare acquistare libri il cui uso si limita a sole poche o pochissime pagine. (basta chiedere ai ragazzi ed essi vi daranno l'elenco)
Sul sito del liceo http://lnx.liceoparini.org/home/page/16/Libri_di_testo.html potete trovare e verificare dall'elenco dei libri per classe e per sezione chi e di quanto ha superato i limiti.
Nello scorso anno scolastico rispetto ai limiti di spesa fissati
la variabilità di spesa, è stata: (con il segno -/+ classi sotto/sopra i limiti)
quarte ginnasio da -22% a +22%
quinte ginnasio da + 49% a + 177%
prime liceo da -3% a +20%
Per i soli 3 anni considerati
il maggior esborso a carico delle famiglie è stato di oltre 70.000,00 euro (stima del costo dei testi a valorizzazione del prezzo di copertina), per questo occorre sensibilizzare i docenti e invitarli alla scelta responsabile che alcuni sanno fare.
Il "quasi flop" del blocco dei libri di testo
Alle superiori i testi restano gli stessi ma aumentano i prezzi
ROMA
La legge
169/2008 sul blocco delle adozioni dei libri di testo si sta rivelando
un mezzo flop soprattutto nella scuola secondaria. È quanto risulta da
un’analisi fatta dal settimanale Tuttoscuola.
La prima
“sgradita scoperta” la stanno facendo molti docenti, soprattutto della
scuola primaria, che vedono bloccata dalle adozioni dello scorso anno
la loro intenzione di scegliere testi di loro gradimento: ad esempio,
nelle prime classi, dove l’adozione dell’anno scorso impedirà per un
quinquennio nuove adozioni).
Il blocco è stato voluto, come
noto, per tutelare la famiglie da un troppo frequente cambio dei
contenuti dei libri e conseguente esborso di nuovo denaro, favorendo il
riutilizzo dei volumi ad esempio dal fratello maggiore a quello minore,
e lo stesso mercato dell’usato. In definitiva per favorire
economicamente le famiglie. E ciò non tanto nella scuola primaria, dove
il costo dei libri è a carico dei Comuni e dello Stato, ma nella
secondaria.
Ma è proprio dalla scuola secondaria che viene la
sorpresa per le famiglie: il blocco dei testi adottati non ferma il
tetto di spesa. Infatti, i testi adottati l’anno scorso restano
confermati per un sessennio anche se nel frattempo i loro prezzi,
fissati dagli editori, aumentano. I testi sono bloccati, ma i loro
prezzi possono correre.
Come è possibile? Bisogna consultare la
legge n. 133 del 2008, pubblicata qualche mese prima della 169, per
capirlo. All’art. 15, intitolato “Costo dei libri scolastici”, si
legge, laddove si parla di versioni on line scaricabili da internet dei
libri di testo, che va assicurato «il prezzo dei libri di testo della
scuola primaria e i tetti di spesa dell’intera dotazione libraria per
ciascun anno della scuola secondaria di I e II grado, nel rispetto dei
diritti patrimoniali dell’autore e dell’editore».
Gli editori
fanno valere, giustamente dal loro punto di vista, questo diritto. E
così, la legge, che voleva conseguire un risparmio per le famiglie,
potrebbe alla fine conseguire il blocco dei testi, che devono essere
confermati per anni senza variazione alcuna, ma non quello dei loro
prezzi, che devono tener conto dell’aumento dei costi. E i genitori
pagano.
la stampa 26/4/2010
ROMA
La legge
169/2008 sul blocco delle adozioni dei libri di testo si sta rivelando
un mezzo flop soprattutto nella scuola secondaria. È quanto risulta da
un’analisi fatta dal settimanale Tuttoscuola.
La prima
“sgradita scoperta” la stanno facendo molti docenti, soprattutto della
scuola primaria, che vedono bloccata dalle adozioni dello scorso anno
la loro intenzione di scegliere testi di loro gradimento: ad esempio,
nelle prime classi, dove l’adozione dell’anno scorso impedirà per un
quinquennio nuove adozioni).
Il blocco è stato voluto, come
noto, per tutelare la famiglie da un troppo frequente cambio dei
contenuti dei libri e conseguente esborso di nuovo denaro, favorendo il
riutilizzo dei volumi ad esempio dal fratello maggiore a quello minore,
e lo stesso mercato dell’usato. In definitiva per favorire
economicamente le famiglie. E ciò non tanto nella scuola primaria, dove
il costo dei libri è a carico dei Comuni e dello Stato, ma nella
secondaria.
Ma è proprio dalla scuola secondaria che viene la
sorpresa per le famiglie: il blocco dei testi adottati non ferma il
tetto di spesa. Infatti, i testi adottati l’anno scorso restano
confermati per un sessennio anche se nel frattempo i loro prezzi,
fissati dagli editori, aumentano. I testi sono bloccati, ma i loro
prezzi possono correre.
Come è possibile? Bisogna consultare la
legge n. 133 del 2008, pubblicata qualche mese prima della 169, per
capirlo. All’art. 15, intitolato “Costo dei libri scolastici”, si
legge, laddove si parla di versioni on line scaricabili da internet dei
libri di testo, che va assicurato «il prezzo dei libri di testo della
scuola primaria e i tetti di spesa dell’intera dotazione libraria per
ciascun anno della scuola secondaria di I e II grado, nel rispetto dei
diritti patrimoniali dell’autore e dell’editore».
Gli editori
fanno valere, giustamente dal loro punto di vista, questo diritto. E
così, la legge, che voleva conseguire un risparmio per le famiglie,
potrebbe alla fine conseguire il blocco dei testi, che devono essere
confermati per anni senza variazione alcuna, ma non quello dei loro
prezzi, che devono tener conto dell’aumento dei costi. E i genitori
pagano.
la stampa 26/4/2010
Gilberto Carron- Numero di messaggi : 518
utente : genitore
Data d'iscrizione : 15.02.10
Scuola/ Adoc: ai licei riforma farà sforare 21% tetto spesa libri
Per novità al primo anno scienze e fisica: per famiglie +65 euro
Roma, 4 mag. (Apcom) - Secondo l'Adoc i rigidi
tetti di spesa fissati dal ministero dell'Istruzione per contenere i
costi delle famiglie per l'acquisto dei libri di testo potrebbero
essere obbligatoriamente sforati dall'entrata in vigore della riforma
delle superiori: in particolare al liceo scientifico, dove da settembre
l'introduzione al primo anno di due nuove materie, scienze e fisica,
comporterà un aggravio di spesa di 65 euro. Un incremento che,
secondo l'Adoc, porterà il tetto ministeriale a 305 euro, con uno
sforamento del 21,3%: "già quest'anno - ha dichiarato oggi Carlo
Pileri, presidente dell'Adoc - il 51% delle scuole secondarie di II
grado, relativamente al primo anno di corso, ha sforato il tetto di
spesa per i testi scolastici, con la differenza di spesa più elevata
registrata proprio nei licei, dove il costo dei libri è stato maggiore
in media del 14% rispetto a quanto previsto dal Ministero. E il
prossimo anno rischia di andare sempre peggio, con oltre il 60% degli
istituti scolastici che supererà il budget previsto". Il
rappresentante dell''Associazione per la difesa e orientamento
consumatori' Carlo Pileri, ha ricordato anche che oggi "la spesa per i
libri assorbe circa il 40% dello stipendio medio mensile di un
genitore, una cifra importante in un momento di crisi come questo. E'
pertanto fondamentale incrementare l'affitto ed il comodato d'uso dei
libri di testo da parte delle scuole e agevolare in tutte le forme
possibile - ha concluso Pileri - lo scambio e la vendita dei libri
usati"
APCOM
Roma, 4 mag. (Apcom) - Secondo l'Adoc i rigidi
tetti di spesa fissati dal ministero dell'Istruzione per contenere i
costi delle famiglie per l'acquisto dei libri di testo potrebbero
essere obbligatoriamente sforati dall'entrata in vigore della riforma
delle superiori: in particolare al liceo scientifico, dove da settembre
l'introduzione al primo anno di due nuove materie, scienze e fisica,
comporterà un aggravio di spesa di 65 euro. Un incremento che,
secondo l'Adoc, porterà il tetto ministeriale a 305 euro, con uno
sforamento del 21,3%: "già quest'anno - ha dichiarato oggi Carlo
Pileri, presidente dell'Adoc - il 51% delle scuole secondarie di II
grado, relativamente al primo anno di corso, ha sforato il tetto di
spesa per i testi scolastici, con la differenza di spesa più elevata
registrata proprio nei licei, dove il costo dei libri è stato maggiore
in media del 14% rispetto a quanto previsto dal Ministero. E il
prossimo anno rischia di andare sempre peggio, con oltre il 60% degli
istituti scolastici che supererà il budget previsto". Il
rappresentante dell''Associazione per la difesa e orientamento
consumatori' Carlo Pileri, ha ricordato anche che oggi "la spesa per i
libri assorbe circa il 40% dello stipendio medio mensile di un
genitore, una cifra importante in un momento di crisi come questo. E'
pertanto fondamentale incrementare l'affitto ed il comodato d'uso dei
libri di testo da parte delle scuole e agevolare in tutte le forme
possibile - ha concluso Pileri - lo scambio e la vendita dei libri
usati"
APCOM
Gilberto Carron- Numero di messaggi : 518
utente : genitore
Data d'iscrizione : 15.02.10
Adozione libri di testo
Spesso tuttavia i testi che vengono fatti acquistare non vengono utilizzati.
Accade anche che, pur al liceo le lezioni si trasformino in dettature di "testi alternativi".
Dico male?
In questi giorni i genitori sono chiamati a deliberare sulle adozioni dei libri di testo per il prossimno anno...
Non aggiungo altro.
Accade anche che, pur al liceo le lezioni si trasformino in dettature di "testi alternativi".
Dico male?
In questi giorni i genitori sono chiamati a deliberare sulle adozioni dei libri di testo per il prossimno anno...
Non aggiungo altro.
Scuola, le famiglie contro il caro-libri: «Gli stessi testi, ma costano di più»
alcune risposte !!!!!!
Il ministero ha bloccato l'adozione di nuovi testi. Malumore dei docenti. Gli editori: impossibile congelare i prezzi
di Anna Maria Sersale
ROMA
(9 maggio) - «Le adozioni dei libri scolastici sono bloccate per cinque
o sei anni, ma i prezzi continuano a salire anche se il testo non ha
subìto modifiche», è la protesta di molti genitori convinti che «gli
effetti del blocco non basteranno a combattere il caro-libri perché le
norme sono facilmente aggirabili». Tema caldo, questo delle scelte, dal
momento che il rito si dovrà compiere entro la seconda decade di
maggio. Con una novità. Tranne rarissime eccezioni i testi che sono
stati adottati lo scorso anno andranno necessariamente mantenuti. Per
la prima volta, infatti, gli insegnanti sono legati alla legge 167 del
2009, legge di conversione del decreto 134.
«Salvo specifiche e motivate esigenze» i docenti dovranno limitarsi a confermare i testi in vigore,
così recita la norma. Però le famiglie sono deluse. Speravano che la
novità portasse un consistente risparmio e la possibilità di evitare la
solita “stangata”. Le prospettive, invece, non sono rosee. «Il blocco
delle adozioni - lamentano le associazioni dei consumatori - non
comprende il congelamento dei prezzi».
«Ma è impossibile ipotizzare il congelamento - sostiene Ulisse Jacomuzzi, presidente del Gruppo Educazione dell’Aie, l’Associazione italiana degli editori
- il prezzo di un libro non può restare fermo, poiché intervengono
molte variabili. Se, per esempio, nel 2008 ho stampato le copie di un
libro, che poi devo ristampare l’anno successivo o due anni dopo, dovrò
tenere conto dei nuovi prezzi di mercato delle materie prime. La carta
può essere aumentata del 10%, il trasporto può essere aumentato e così
la benzina. Certi costi prescindono dai contenuti. Comunque, va
evidenziato che negli ultimi anni i ritocchi in copertina sono sempre
stati di molto inferiori al 2%, mai oltre il tasso di inflazione».
Dunque, non si sfugge agli aumenti. Gli editori, già colpiti dal
blocco, non possono avere ulteriori perdite. Risultato: il giro di vite
sulle adozioni dei libri alla fine scontenta tutti. Gli insegnanti
accusano il ministero di limitare «l’autonomia della scuola e la
libertà di insegnamento» mentre i genitori sono convinti che il
risparmio sarà inferiore a quanto sperato.
Intanto la scuola dovrà rispettare i “vincoli”, ribaditi dall’ultima circolare inviata dal ministero il
4 marzo scorso: «Un libro può essere cambiato ogni cinque anni per la
scuola elementare e ogni sei per la scuola media e superiore». Con
alcune possibili deroghe. Eccole: «Se dobbiamo introdurre materie nuove
per la riforma degli ordinamenti - spiega la preside Clara Rech del
liceo classico Augusto di Roma - allora sì che possiamo cambiare il
testo. Stessa cosa nel caso in cui decidiamo di passare dal libro
cartaceo a quello misto, multimediale, che per una parte è scaricabile
da Internet». Purché su quel libro online l’editore si sia impegnato a
«non fare una nuova edizione per cinque anni, a partire dalla data del
copyright». Al massimo saranno tollerati degli “aggiornamenti”, in
forma di appendice.
La politica ministeriale contro il caro-libri, dunque, non si è avvalsa solo del tetto di spesa (che
le scuole non potrebbero sforare) e del blocco delle adozioni: ha
previsto anche la “sostituzione” del libro di carta con quello online,
che alle famiglie dovrebbe costare meno, giusto? «Sì, il prezzo dei
testi che saranno scaricati da Internet sarà inferiore a quello del
libro tradizionale», assicura ancora Ulisse Jacomuzzi,
dell’Associazione italiana editori. Quanto inferiore? «Dipenderà, il
risparmio potrebbe essere del 25%, ma non è ancora possibile precisare.
Parliamo, comunque, di testi che verranno trasferiti da Internet su un
altro supporto informatico, non stampati».
Si tratterebbe di testi da consultare sul desk del computer,
anche per abituare i ragazzi alla multimedialità. Tutto è cominciato
con la ormai storica circolare numero 16 del 10 febbraio 2009, con cui
il ministro Gelmini ha avviato l’introduzione del libro in versione
online, in tutto o in parte. «Gli studenti dell’era digitale - disse
allora il ministro - sono molto diversi dai figli di Gutenberg. Una
novità, questa, con cui la scuola e i processi di insegnamento dovranno
misurarsi». Ora siamo sul banco di prova. Se l’anno scolastico che
parte a settembre sarà ancora di transizione, dal 2011-2012, ribadisce
la circolare del 4 marzo scorso, le scuole potranno adottare solo libri
“scaricabili”.
Ma le scuole sono dotate degli strumenti necessari per iniziare la nuova era?
L’età avanzata di migliaia di insegnanti non sarà un ostacolo
insormontabile all’utilizzo del nuovo strumento didattico? «Certo, le
difficoltà non mancano - ammette Roberto Ingravalle, docente di inglese
allo scientifico Newton di Roma - Abbiamo anche delle lavagne
interattive e io stesso ho dovuto cercare un nuovo approccio alla
didattica, però ci sono colleghi meno tecnologici che faticano a
utilizzare nuovi strumenti. La multimedialità, con immagini e filmati,
può essere un arricchimento, tuttavia cambia il lavoro degli insegnanti
e c’è bisogno di un adattamento».
Qualche difficoltà al primo liceo scientifico: secondo i nuovi
programmi varati dal ministero dell’Istruzione, infatti, gli studenti
dell’anno 2010/2011 si troveranno subito ad affrontare le materie di
scienze e di fisica che finora partivano, rispettivamente, dal secondo
e dal terzo anno di corso. Due nuove materie a tutti gli effetti,
quindi, con tanto di annessi libri: ma il tetto per l’adozione dei tomi
del primo liceo scientifico è rimasto lo stesso, pari 305 euro, senza
tenere conto che sarà necessario proprio l’acquisto dei due testi in
più.
messagero.it
Gilberto Carron- Numero di messaggi : 518
utente : genitore
Data d'iscrizione : 15.02.10
Book in progress: come risparmiare sui libri di testo
MILANO
La spesa
dei libri di testo è stata oggetto nei vari anni dalla fissazione, da
parte del Ministero, di un tetto di spesa sia per le scuole secondarie
di I e di II grado. Nel 2010 Adiconsum ha sollecitato più volte il
Ministro a confermare i tetti precedenti, ma nessuna decisione in
merito è stata presa fino ad oggi.
I tetti precedenti
prevedevano una spesa per i libri di testo di 287 euro per la I media,
di 111 per la II, e di 127 per la III. Inoltre per le secondarie di II
grado, i tetti oscillavano da 240 a 320 euro per il 1° anno a seconda
dell’indirizzo prescelto. Tetti che tuttavia erano ampiamente elusi
dalle scuole. Una ricerca Adiconsum svolta lo scorso anno evidenziava
che il 50% delle scuole secondarie di I grado aveva superato il tetto
di spesa con uno sforamento dal 10 al 30%.
Il costo dei libri
di testo incide sui bilanci delle famiglie per le secondarie di II
grado dai 300 euro per il 1° anno ai quasi 200 euro per il 5° anno.
Oltre ai libri di testo inseriti nei tetti di spesa vanno aggiunti
anche i costi per i libri c.d. “consigliati”, che in realtà sono invece
indispensabili come ad es. gli eserciziari. Alla spesa dei libri di
testo le famiglie devono aggiungere non solo la tassa d’iscrizione
obbligatoria di 15, 13 euro per le classi IV e V secondaria di II
grado, ma anche il c.d. contributo volontario, volontario per le norme
di legge, ma di fatto “obbligatorio” nella richiesta da parte delle
scuole.
Un “salasso” che si rinnova anche quest’anno in un
momento di gravi difficoltà per le famiglie. Un salasso che rischia di
essere più pesante anche per le nuove materie introdotte dal Ministro.
Book in progress: un’esperienza da valorizzare L’esperienza
dell’Istituto Majorana di Brindisi rappresenta una best practice che
Adiconsum ritiene debba essere valorizzata. Una best practice che
abbatte in modo rilevante i costi del diritto allo studio senza
pregiudicarne la qualità, ma al contrario migliorandola.
Il
Book in progress permette di valorizzare la professionalità degli
insegnanti che diventano autori dei libri di testo e di ridurre la
spesa per i libri di testo fino a 5 volte, poiché i testi sono
scaricabili dalla Rete “Book in progress” e vengono stampati dalle
scuole solo gli argomenti oggetto del programma di studio. Il “Book in
progress” rende compatibile il diritto allo studio con i bilanci delle
famiglie. Un’esperienza di low cost e di high quality che va perseguita
e fatta conoscere a insegnanti e genitori.
lastampa.it
14/05/2010 -
La spesa
dei libri di testo è stata oggetto nei vari anni dalla fissazione, da
parte del Ministero, di un tetto di spesa sia per le scuole secondarie
di I e di II grado. Nel 2010 Adiconsum ha sollecitato più volte il
Ministro a confermare i tetti precedenti, ma nessuna decisione in
merito è stata presa fino ad oggi.
I tetti precedenti
prevedevano una spesa per i libri di testo di 287 euro per la I media,
di 111 per la II, e di 127 per la III. Inoltre per le secondarie di II
grado, i tetti oscillavano da 240 a 320 euro per il 1° anno a seconda
dell’indirizzo prescelto. Tetti che tuttavia erano ampiamente elusi
dalle scuole. Una ricerca Adiconsum svolta lo scorso anno evidenziava
che il 50% delle scuole secondarie di I grado aveva superato il tetto
di spesa con uno sforamento dal 10 al 30%.
Il costo dei libri
di testo incide sui bilanci delle famiglie per le secondarie di II
grado dai 300 euro per il 1° anno ai quasi 200 euro per il 5° anno.
Oltre ai libri di testo inseriti nei tetti di spesa vanno aggiunti
anche i costi per i libri c.d. “consigliati”, che in realtà sono invece
indispensabili come ad es. gli eserciziari. Alla spesa dei libri di
testo le famiglie devono aggiungere non solo la tassa d’iscrizione
obbligatoria di 15, 13 euro per le classi IV e V secondaria di II
grado, ma anche il c.d. contributo volontario, volontario per le norme
di legge, ma di fatto “obbligatorio” nella richiesta da parte delle
scuole.
Un “salasso” che si rinnova anche quest’anno in un
momento di gravi difficoltà per le famiglie. Un salasso che rischia di
essere più pesante anche per le nuove materie introdotte dal Ministro.
Book in progress: un’esperienza da valorizzare L’esperienza
dell’Istituto Majorana di Brindisi rappresenta una best practice che
Adiconsum ritiene debba essere valorizzata. Una best practice che
abbatte in modo rilevante i costi del diritto allo studio senza
pregiudicarne la qualità, ma al contrario migliorandola.
Il
Book in progress permette di valorizzare la professionalità degli
insegnanti che diventano autori dei libri di testo e di ridurre la
spesa per i libri di testo fino a 5 volte, poiché i testi sono
scaricabili dalla Rete “Book in progress” e vengono stampati dalle
scuole solo gli argomenti oggetto del programma di studio. Il “Book in
progress” rende compatibile il diritto allo studio con i bilanci delle
famiglie. Un’esperienza di low cost e di high quality che va perseguita
e fatta conoscere a insegnanti e genitori.
lastampa.it
14/05/2010 -
Gilberto Carron- Numero di messaggi : 518
utente : genitore
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