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I ragazzi sono attendibili: e i genitori?
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I ragazzi sono attendibili: e i genitori?
IL CASO
LA DOCENTE DENUNCIÒ PRESSIONI DEI GENITORI. GLI STUDENTI: SPIEGA MALE
Caso Parini, gli ispettori: «I ragazzi sono attendibili»
Ma per il giudizio definitivo sulla «prof severa» servono altre indagini
Il provveditore «L' intervento se necessario sarà immediato, non ha senso aspettare la fine dell' anno»
«Va rivalutata la posizione dei ragazzi. Non sono capricciosi figli di papà, sono maturi, seri, attendibili. Hanno espresso giudizi sulla vicenda e sui loro insegnanti con serenità e toni pacati».
È questo il primo commento a caldo del provveditore di Milano dopo aver letto la relazione sul caso Parini presentata ieri sera dall' ispettore inviato nel liceo di via Goito per accertare «le dimensioni del conflitto». Una professoressa in una lettera pubblica consegnata a studenti e colleghi dieci giorni fa disse di essere stata costretta a chiedere il trasferimento. Parlò di pressioni, di genitori urlanti, di prof delegittimati. Il caso dello storico liceo classico finisce sui giornali e il giorno dopo a scuola arriva un ispettore inviato dall' Ufficio scolastico. In questi dieci giorni ha raccolto le testimonianze della diretta interessata e dei colleghi, del preside, dei ragazzi. Anche i genitori sono stati sentiti. «Non hanno urlato con noi, ma le loro affermazioni sono spesso molto pesanti», ha raccontato il provveditore Giuseppe Petralia dopo aver letto pagine e pagine di verbali.
Ma le accuse contro la prof sono risultate fondate? «Occorrono altri elementi per arrivare ad una valutazione completa. Se alcuni sospetti dovessero essere confermati interverremo subito». Quali provvedimenti verrebbero presi? «Se dovesse emergere che la professoressa seppur momentaneamente non può svolgere l' insegnamento, si potrebbe decidere per una sospensione. Ma non è escluso nemmeno il licenziamento o un' altra soluzione potrebbe essere lo spostamento per incompatibilità».
Intervento immediato, promette Petralia. «Non avrebbe senso aspettare. I ragazzi devono essere tutelati, proprio perché si avvicina la fine dell' anno e tutti devono lavorare serenamente, studenti e professori. Entro la fine della prossima settimana chiuderemo il caso. Stiamo agendo a tutela soprattutto degli studenti, del buon nome della scuola e degli insegnanti. E ormai siamo vicini alla conclusione». Federica Cavadini RIPRODUZIONE RISERVATA
Cavadini Federica
Pagina 7
(2 aprile 2011) - Corriere della Sera
corriere.it
LA DOCENTE DENUNCIÒ PRESSIONI DEI GENITORI. GLI STUDENTI: SPIEGA MALE
Caso Parini, gli ispettori: «I ragazzi sono attendibili»
Ma per il giudizio definitivo sulla «prof severa» servono altre indagini
Il provveditore «L' intervento se necessario sarà immediato, non ha senso aspettare la fine dell' anno»
«Va rivalutata la posizione dei ragazzi. Non sono capricciosi figli di papà, sono maturi, seri, attendibili. Hanno espresso giudizi sulla vicenda e sui loro insegnanti con serenità e toni pacati».
È questo il primo commento a caldo del provveditore di Milano dopo aver letto la relazione sul caso Parini presentata ieri sera dall' ispettore inviato nel liceo di via Goito per accertare «le dimensioni del conflitto». Una professoressa in una lettera pubblica consegnata a studenti e colleghi dieci giorni fa disse di essere stata costretta a chiedere il trasferimento. Parlò di pressioni, di genitori urlanti, di prof delegittimati. Il caso dello storico liceo classico finisce sui giornali e il giorno dopo a scuola arriva un ispettore inviato dall' Ufficio scolastico. In questi dieci giorni ha raccolto le testimonianze della diretta interessata e dei colleghi, del preside, dei ragazzi. Anche i genitori sono stati sentiti. «Non hanno urlato con noi, ma le loro affermazioni sono spesso molto pesanti», ha raccontato il provveditore Giuseppe Petralia dopo aver letto pagine e pagine di verbali.
Ma le accuse contro la prof sono risultate fondate? «Occorrono altri elementi per arrivare ad una valutazione completa. Se alcuni sospetti dovessero essere confermati interverremo subito». Quali provvedimenti verrebbero presi? «Se dovesse emergere che la professoressa seppur momentaneamente non può svolgere l' insegnamento, si potrebbe decidere per una sospensione. Ma non è escluso nemmeno il licenziamento o un' altra soluzione potrebbe essere lo spostamento per incompatibilità».
Intervento immediato, promette Petralia. «Non avrebbe senso aspettare. I ragazzi devono essere tutelati, proprio perché si avvicina la fine dell' anno e tutti devono lavorare serenamente, studenti e professori. Entro la fine della prossima settimana chiuderemo il caso. Stiamo agendo a tutela soprattutto degli studenti, del buon nome della scuola e degli insegnanti. E ormai siamo vicini alla conclusione». Federica Cavadini RIPRODUZIONE RISERVATA
Cavadini Federica
Pagina 7
(2 aprile 2011) - Corriere della Sera
corriere.it
Ultima modifica di Bond il Gio Apr 07, 2011 10:44 am - modificato 2 volte.
I ragazzi sono attendibili: e i genitori? :: Commenti
un'altra Prof. risponde sul Corriere
Vi invito a leggere anche questa lettera, comparsa sul corsera del 6/4
http://milano.corriere.it/milano/notizie/caso_del_giorno/11_aprile_6/caso-190381299462.shtml
Il caso Parini, sono una prof ma do ragione ai ragazzi
Gentile signora Fedrigotti,
sono la madre di un ex pariniano, ormai prossimo alla laurea, e di una ragazza che frequenta la quarta ginnasio del liceo Parini. Data l'esperienza positiva con il figlio maggiore (ottimi insegnanti, di grande spessore intellettuale e umano, didattica ineccepibile, proficua collaborazione scuola-famiglia) mai avrei pensato di trovarmi nella condizione di dover spezzare una lancia in favore degli studenti e dei cosiddetti «genitori urlanti». Sono anch'io una docente, e di conseguenza, per «esprit de corp», mi sono sempre schierata dalla parte dei colleghi, condannando le ingerenze dei genitori, spesso francamente immotivate. Ma, a distanza di pochi anni, sono mio malgrado costretta a registrare una situazione di difficoltà per gli studenti e per i genitori del blasonato liceo, dovuta alla presenza di alcuni docenti inadeguati a svolgere il loro compito sia dal punto di vista didattico che da quello educativo. Pur restando inalterata la mia stima per gran parte del corpo insegnante, devo constatare che l'attuale inasprimento dei rapporti scuola/famiglia è dovuto all'atteggiamento di alcuni docenti, palesemente incapaci di svolgere il proprio compito per ragioni di instabilità emotiva, a cui si somma l'incapacità di calibrare le proprie richieste alle effettive capacità degli alunni e a quanto prescritto dai famigerati Pof, i piani dell'offerta formativa. Non è la loro severità a essere messa in discussione —gli studenti apprezzano i docenti severi e autorevoli —ma le vessazioni gratuite, i provvedimenti inutilmente punitivi cui sottopongono i ragazzi. Intimare pubblicamente a uno studente di «andare dallo psicologo», appioppare un due o un tre se si risponde in maniera errata a una sola domanda, minacciare ritorsioni nei confronti di tutta la classe se s'iscriverà ai corsi di lingua estivi all'estero proposti dal collega di un'altra sezione, sono alcuni degli esempi delle vessazioni che subiscono i ragazzi. Credo sia mio dovere, in questo caso, schierarmi al loro fianco, non per giustificarli, ma per aiutarli a far rispettare i loro diritti, per impedire che si disamorino della scuola, e, soprattutto, per difendere la nostra scuola pubblica dai troppi attacchi.
Lettera firmata
Ho ricevuto numerosi interventi sul caso Parini da tutte le parti coinvolte, genitori, insegnanti, presidi e anche studenti, ai quali spero di poter dare voce al più presto, di modo che i lettori possano valutare i diversi punti di vista. Servirà, spero, a fare un po' di chiarezza su un tema che non riguarda soltanto il liceo milanese bensì l'intera istituzione scolastica.
Isabella Bossi Fedrigotti
06 aprile 2011
http://milano.corriere.it/milano/notizie/caso_del_giorno/11_aprile_6/caso-190381299462.shtml
Il caso Parini, sono una prof ma do ragione ai ragazzi
Gentile signora Fedrigotti,
sono la madre di un ex pariniano, ormai prossimo alla laurea, e di una ragazza che frequenta la quarta ginnasio del liceo Parini. Data l'esperienza positiva con il figlio maggiore (ottimi insegnanti, di grande spessore intellettuale e umano, didattica ineccepibile, proficua collaborazione scuola-famiglia) mai avrei pensato di trovarmi nella condizione di dover spezzare una lancia in favore degli studenti e dei cosiddetti «genitori urlanti». Sono anch'io una docente, e di conseguenza, per «esprit de corp», mi sono sempre schierata dalla parte dei colleghi, condannando le ingerenze dei genitori, spesso francamente immotivate. Ma, a distanza di pochi anni, sono mio malgrado costretta a registrare una situazione di difficoltà per gli studenti e per i genitori del blasonato liceo, dovuta alla presenza di alcuni docenti inadeguati a svolgere il loro compito sia dal punto di vista didattico che da quello educativo. Pur restando inalterata la mia stima per gran parte del corpo insegnante, devo constatare che l'attuale inasprimento dei rapporti scuola/famiglia è dovuto all'atteggiamento di alcuni docenti, palesemente incapaci di svolgere il proprio compito per ragioni di instabilità emotiva, a cui si somma l'incapacità di calibrare le proprie richieste alle effettive capacità degli alunni e a quanto prescritto dai famigerati Pof, i piani dell'offerta formativa. Non è la loro severità a essere messa in discussione —gli studenti apprezzano i docenti severi e autorevoli —ma le vessazioni gratuite, i provvedimenti inutilmente punitivi cui sottopongono i ragazzi. Intimare pubblicamente a uno studente di «andare dallo psicologo», appioppare un due o un tre se si risponde in maniera errata a una sola domanda, minacciare ritorsioni nei confronti di tutta la classe se s'iscriverà ai corsi di lingua estivi all'estero proposti dal collega di un'altra sezione, sono alcuni degli esempi delle vessazioni che subiscono i ragazzi. Credo sia mio dovere, in questo caso, schierarmi al loro fianco, non per giustificarli, ma per aiutarli a far rispettare i loro diritti, per impedire che si disamorino della scuola, e, soprattutto, per difendere la nostra scuola pubblica dai troppi attacchi.
Lettera firmata
Ho ricevuto numerosi interventi sul caso Parini da tutte le parti coinvolte, genitori, insegnanti, presidi e anche studenti, ai quali spero di poter dare voce al più presto, di modo che i lettori possano valutare i diversi punti di vista. Servirà, spero, a fare un po' di chiarezza su un tema che non riguarda soltanto il liceo milanese bensì l'intera istituzione scolastica.
Isabella Bossi Fedrigotti
06 aprile 2011
Finalmente qualcosa si muove per il verso giusto. Speriamo sappiano interpretare tutti in maniera equilibrata e finalmente ascoltare i ragazzi.
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