Liceali «tutor» nella scuola media Volontariato sociale contro i tagli
dalla parte del cittadino
CORRIERE DELLA SERA
15 dicembre 2010


Liceali «tutor» nella scuola media Volontariato sociale contro i tagli


Gentile Isabella Bossi Fedrigotti, in un periodo in cui si parla spesso dello scarso impegno e della scarsa partecipazione dei giovani alla vita sociale, vorremmo far conoscere un'esperienza che la nostra scuola «Istituto Comprensivo Giusti e D'Assisi» di Milano, attua dall'inizio dell'anno con il liceo classico Parini e l'International School of Milan. I ragazzi dei due licei vengono con regolarità, in alcuni pomeriggi della settimana, ad affiancare gli alunni del nostro istituto in varie attività scolastiche. I pariniani, nei pomeriggi di martedì e giovedì affiancano i docenti titolari di laboratori extrascolastici rivolti agli studenti della nostra scuola media. Gli alunni iscritti a questi laboratori (per la quasi totalità con cittadinanza non italiana) vengono segnalati dai diversi consigli di classe e in modo concordato con loro e famiglie, svolgono attività di studio assistito, esecuzione di compiti e proposte ludico-ricreative. La presenza dei liceali ha dato la possibilità di svolgere interventi più mirati con il conseguente risultato di favorire una più proficua partecipazione dei ragazzi delle medie ma soprattutto l'incremento della loro autostima e della motivazione allo studio. Questa azione di «volontariato sociale» in relazione ad un accordo tra il sottoscritto e il dirigente scolastico del Parini viene riconosciuta come credito formativo ai fini del percorso scolastico dei liceali. Gli studenti dell'International School sono presenti per un'ora tutti i venerdì nelle otto classi prime delle due scuole primarie che fan parte del nostro istituto. Il loro intervento si sviluppa in un affiancamento alle docenti di classe partecipando in modo concordato e costruttivo alle lezioni attraverso un dialogo con i bambini solo in lingua inglese. Aldilà della ricaduta positiva nella mia scuola, può ben capire il grande valore che tale intervento sostenuto da giovani di 17-18 anni riveste in un ambito di coinvolgimento sociale e che va a rafforzare quella rete di solidarietà che sottende alla formazione dei nostri ragazzi e ragazze.
Roberto Bellini, dirigente scolastico

Mi congratulo con voi e sono felice di far conoscere ai milanesi, spesso pronti— non sempre a torto —a prendersela ora con le scuole non all'altezza, ora con gli studenti nullafacenti, per la vostra validissima iniziativa, che dimostra quanto si possa fare di utile e intelligente perfino in tempi di tagli estremi. Nella speranza che altre scuole, con i problemi simili a quelli della «Giusti», desiderino seguire l’esempio.

Isabella Bossi Fedrigotti
15 dicembre 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA