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Le regole per i genitori contro la "febbre da esami"

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Le regole per i genitori contro la "febbre da esami" Empty Le regole per i genitori contro la "febbre da esami"

Messaggio  Gilberto Carron Ven Giu 18, 2010 11:55 am

Coccole e sostegno in famiglia sono fondamentali
ROMA
Attacchi d’ansia, crisi di panico, notti insonni e metabolismo
sfasato sono i sintomi della “febbre da esami”. Problemi classici per
gli studenti che devono affrontare la maturità. Ma «con le coccole e il
sostegno da parte dei genitori, il ragazzo che deve fare l’esame di
maturità ha più possibilità di avere successo». Lo sottolinea Paola
Vinciguerra, psicologa, presidente dell’Eurodap (Associazione europea
disturbi da attacchi di panico). Che ha stilato quattro regole “ad
hoc”, rivolte ai genitori dei maturandi.

Un anno di studio
sulle spalle, il caldo e l’atmosfera estiva, il pensiero a chi è già in
vacanza, la paura di affrontare una prova carica di significati ed
aspettative, rendono infatti difficile la concentrazione, e il rischio
di fallire proprio alla battuta d’arrivo è in agguato.

«In
questa fase fondamentale è il ruolo dei genitori - afferma la
Vinciguerra - È importante che i ragazzi avvertano il sostegno dei
genitori, si sentano incoraggiati in un momento in cui, invece, sono
stanchi e stressati. Comunichiamo loro la nostra stima per quello che
sono, e non per il voto che prenderanno. Non facciamo paragoni con gli
altri compagni che sono stati ammessi con un giudizio migliore».

Ecco dunque le quattro regole per i genitori dei maturandi:
1) Non controlliamo
Non
bisogna fare ai ragazzi troppe domande : “hai studiato?”, “sei
preparato?”, “mi raccomando, studia, perché all’esame manca poco”. Sono
domande che creeranno ancora di più quelle aspettative e responsabilità
che i ragazzi hanno già paura di deludere. Si sentiranno ancora più
preoccupati e stressati, proprio perché dovranno evitare di deludere
non solo se stessi ma anche i genitori.

2) Sdrammatizziamo
Innanzitutto
bisogna cercare di ridimensionare il “peso” dell’evento. Anche perché
maggiore sarà l’ansia da prestazione, tanto più facile sarà arrivare al
fatidico giorno con una paura congelante, che non permetterà di rendere
nemmeno la più piccola parte della reale preparazione. «Ricordiamo ai
ragazzi - consiglia l’esperta - che è una tappa che abbiamo affrontato
tutti».

3) Aiutiamoli nell’organizzazione
Incoraggiare
l’organizzazione dello studio: se durante l’anno l’impegno è stato
costante, sicuramente sarà più facile riuscire a costruire una scaletta
riportando argomenti e tempo a disposizione. Utile per gli studenti
sarà inoltre studiare con i compagni di scuola per ripetere ad alta
voce, confrontarsi e, perché no, condividere ansie e paure.

4) Stimoliamoli allo svago
I
genitori devono ricordare ai ragazzi anche i momenti di svago e le
pause: la mente ha infatti bisogno delle giuste pause per mantenere la
lucidità e assimilare meglio le nozioni. Riposare qualche minuto dopo
un’ora di studio è un’ottima abitudine, così come svolgere un minimo di
attività fisica ogni giorno, per riposare la mente e sciogliere le
tensioni. Incoraggiate anche le uscite con gli amici, purché non
sottraggano troppo tempo alla preparazione e al sonno.

«I
genitori - conclude la psicologa - sono i primi a dover gestire la
propria ansia per non trasmetterla ai figli. I genitori devono
soprattutto motivare i ragazzi che si apprestano a sostenere l’esame di
maturità. Bisogna ricordate loro che l’esame valuta la preparazione e
non la persona. E portarli a pensare che, per quanto importante sia la
prova da affrontare con massima serietà, non è il fallimento di un
esame a determinare il fallimento della vita, o le reali potenzialità
di una persona».
lastampa 16/06/2010
Gilberto Carron
Gilberto Carron

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