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Anche i genitori danno i voti ai prof
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Anche i genitori danno i voti ai prof
La decisione presa all’unanimità dal Consiglio d’istituto
Svolta al linguistico Manzoni, anche i genitori danno i voti ai prof
«Un modo per favorire il dialogo, rispettando tutti». Il preside: coinvolti anche gli studenti
MILANO - Pagelle ai prof, ormai il ghiaccio è rotto. Prima il liceo classico Berchet, poi lo scientifico Einstein. Succede da qualche mese: i ragazzi, più o meno autorizzati, esaminano la professionalità dei loro docenti, la capacità di spiegare, la conoscenza della materia. Ma c’è una scuola che ha fatto di più. È il linguistico Manzoni: dal prossimo quadrimestre non saranno solo gli allievi a dare i voti agli insegnanti. Nel «comitato di valutazione » entreranno anche i genitori. Novità assoluta nel liceo comunale di via Rubattino e Lamennais, in tutto 1153 studenti. La delibera è passata all’unanimità mercoledì scorso durante la riunione del consiglio di Istituto, l’organo collegiale costituito da rappresentanti dei docenti, degli studenti e delle famiglie. Via libera. Con il benestare degli stessi insegnanti.
Entro maggio una commissione di esperti deciderà con quali criteri preparare le nuove pagelle: se in voti numerici o in giudizi, se affiggendole in bacheca o conservandole in segreteria, rendendole accessibili solo ai diretti interessati. «Stiamo lavorando—conferma Giuseppe Polistena, preside del liceo linguistico tra i più prestigiosi d’Italia — per dare risposte che siano il più possibile condivise dall’intera comunità scolastica». Nessun intento sanzionatorio, nessun’arma usata contro i docenti, nessuna vis polemica. Su questo punto l’assessore all’Istruzione Mariolina Moioli (da cui dipende la Manzoni, istituto superiore comunale e paritario) insiste: «La decisione di dare le pagelle ai professori è stata presa nell’interesse di tutti e in assoluto spirito collaborativo. È una svolta "per", non "contro", all’insegna del dialogo». In effetti i più entusiasti della novità sembrano proprio loro, i genitori, «finalmente chiamati a esprimersi su quello che succede nelle classi». Soddisfazione. E un’ultima sorpresa: mamme e papà della Manzoni hanno intenzione di premiare i cinque- sei insegnanti (su 140) migliori. Un attestato al merito. «Che sia di incentivo per tutti».
Annachiara Sacchi
01 marzo 2010
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_marzo_1/svolta_manzoni_voti_proff-1602572736614.shtml
Svolta al linguistico Manzoni, anche i genitori danno i voti ai prof
«Un modo per favorire il dialogo, rispettando tutti». Il preside: coinvolti anche gli studenti
MILANO - Pagelle ai prof, ormai il ghiaccio è rotto. Prima il liceo classico Berchet, poi lo scientifico Einstein. Succede da qualche mese: i ragazzi, più o meno autorizzati, esaminano la professionalità dei loro docenti, la capacità di spiegare, la conoscenza della materia. Ma c’è una scuola che ha fatto di più. È il linguistico Manzoni: dal prossimo quadrimestre non saranno solo gli allievi a dare i voti agli insegnanti. Nel «comitato di valutazione » entreranno anche i genitori. Novità assoluta nel liceo comunale di via Rubattino e Lamennais, in tutto 1153 studenti. La delibera è passata all’unanimità mercoledì scorso durante la riunione del consiglio di Istituto, l’organo collegiale costituito da rappresentanti dei docenti, degli studenti e delle famiglie. Via libera. Con il benestare degli stessi insegnanti.
Entro maggio una commissione di esperti deciderà con quali criteri preparare le nuove pagelle: se in voti numerici o in giudizi, se affiggendole in bacheca o conservandole in segreteria, rendendole accessibili solo ai diretti interessati. «Stiamo lavorando—conferma Giuseppe Polistena, preside del liceo linguistico tra i più prestigiosi d’Italia — per dare risposte che siano il più possibile condivise dall’intera comunità scolastica». Nessun intento sanzionatorio, nessun’arma usata contro i docenti, nessuna vis polemica. Su questo punto l’assessore all’Istruzione Mariolina Moioli (da cui dipende la Manzoni, istituto superiore comunale e paritario) insiste: «La decisione di dare le pagelle ai professori è stata presa nell’interesse di tutti e in assoluto spirito collaborativo. È una svolta "per", non "contro", all’insegna del dialogo». In effetti i più entusiasti della novità sembrano proprio loro, i genitori, «finalmente chiamati a esprimersi su quello che succede nelle classi». Soddisfazione. E un’ultima sorpresa: mamme e papà della Manzoni hanno intenzione di premiare i cinque- sei insegnanti (su 140) migliori. Un attestato al merito. «Che sia di incentivo per tutti».
Annachiara Sacchi
01 marzo 2010
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_marzo_1/svolta_manzoni_voti_proff-1602572736614.shtml
007- Admin
- Numero di messaggi : 223
utente : genitore
Data d'iscrizione : 09.10.08
Quando i genitori danno il voto ai prof.
I commenti alla notizia che al liceo Manzoni i prof saranno valutati anche dalle famiglie ha riscosso unanimi consensi positivi, ma la notizia ottima, come annota Giorgio De Rienzo sul fondo del corriere di oggi 2 marzo, è che questa delibera è stata assunta dal Consiglio di Istituto all'unanimità: con il consenso quindi di professori e preside... e dai rappresentanti dei genitori.
I docenti del liceo Manzoni accettano serenamente un giudizio sul loro insegnamento e non si chiudono in difesa corporativa.
Forse è anche per questo che il liceo Manzoni è famoso per essere un ottimo liceo forse il migliore visto che le richieste di iscrizione sono altissime rispetto all'offerta.
Dunque quando nella scuola si trova eccellenza questa si evidenzia in ogni occasione.
I docenti del liceo Manzoni accettano serenamente un giudizio sul loro insegnamento e non si chiudono in difesa corporativa.
Forse è anche per questo che il liceo Manzoni è famoso per essere un ottimo liceo forse il migliore visto che le richieste di iscrizione sono altissime rispetto all'offerta.
Dunque quando nella scuola si trova eccellenza questa si evidenzia in ogni occasione.
voti ai professori
Qui Mandelbaum.
Trovo l'iniziativa di valutazione dei docenti meritevole di alcune riflessioni.
Lo studente è l'unico che davvero può conoscere il docente ma non credo abbia gli strumenti per inquadrare bene il tutto in funzione della propria crescita.
Si chiama presbiopia giovanile, non si vede una madonna chiaramente di quello che ti sta vicino.
Studiare e basta, la visione si aggiusterà.
Si suona con il pianoforte che si trova in sala, soprattutto ad inizio carriera e lo si accetta come si accetta il destino senza pensare allo steinway che si (?) meriterebbe.
Anche questo forma.
Se si ha la fortuna di avere un grande docente di ginnasio o di liceo ti segna per tutta la vita, se non si ha questa fortuna non succede niente.
Ma ditemi cosa succede di bello nella vita senza fortuna.
Infine la valutazione dei valutatori - senz'altro corretta se si vuole (provare a) tenere lontani o rendere inoffensivi gli incapaci, l'eccellenza di una scuola e il bene degli studenti o, tanto per esagerare, il trionfo della Verità :-)- va fatta in linea di principio a un livello superiore per avere un minimo di senso.
Arno Mandelbaum
Trovo l'iniziativa di valutazione dei docenti meritevole di alcune riflessioni.
Lo studente è l'unico che davvero può conoscere il docente ma non credo abbia gli strumenti per inquadrare bene il tutto in funzione della propria crescita.
Si chiama presbiopia giovanile, non si vede una madonna chiaramente di quello che ti sta vicino.
Studiare e basta, la visione si aggiusterà.
Si suona con il pianoforte che si trova in sala, soprattutto ad inizio carriera e lo si accetta come si accetta il destino senza pensare allo steinway che si (?) meriterebbe.
Anche questo forma.
Se si ha la fortuna di avere un grande docente di ginnasio o di liceo ti segna per tutta la vita, se non si ha questa fortuna non succede niente.
Ma ditemi cosa succede di bello nella vita senza fortuna.
Infine la valutazione dei valutatori - senz'altro corretta se si vuole (provare a) tenere lontani o rendere inoffensivi gli incapaci, l'eccellenza di una scuola e il bene degli studenti o, tanto per esagerare, il trionfo della Verità :-)- va fatta in linea di principio a un livello superiore per avere un minimo di senso.
Arno Mandelbaum
arno mandelbaum- Numero di messaggi : 71
Età : 65
utente : genitore
Data d'iscrizione : 30.10.09
Alla Manzoni un professore su dieci «bocciato» da genitori e studenti
Voti agli insegnanti, gli eccellenti tra il 13 e il 24 per cento. La Moioli: «Investiamo sul capitale umano»
MILANO - Promossi e bocciati. Come i ragazzi. Un voto al comportamento, uno alla capacità di trasmettere nozioni, uno al saper coinvolgere la classe. I professori del liceo linguistico Manzoni sotto esame. Giudicati da allievi e genitori dopo un anno di riunioni e una lunga riflessione sul «creare un percorso di crescita comune valorizzando le eccellenze». Le pagelle sono state pubblicate ieri sulla bacheca della scuola. Quelle generali, però. E cioè 18 insufficienti (su 129), 31 docenti ritenuti «bravissimi» dai giovani, 18 dagli adulti. Statistiche e grafici. Anonimi. Per entrare nel dettaglio, e capire come è andata veramente, ogni prof dovrà presentarsi in segreteria e sfogliare il suo «libretto» da solo. Rivoluzione sì, ma nel segno della privacy.
Svolta alla Manzoni, la scuola comunale - punta di diamante tra i licei linguistici milanesi - che per prima ha introdotto il test di ingresso destinato ai ragazzi di terza media (abbattendo così il numero degli abbandoni), che ha inserito il cinese come materia curricolare, che quest'anno ha ridotto il numero di corsi di recupero «perché non ce n'era bisogno» e si sta preparando a traslocare in una nuova sede, in via Deledda. Un istituto laboratorio anche nella valutazione dei docenti (l'anno scorso ci fu un primo tentativo al Berchet, con i voti affissi in bacheca e una lunga coda di polemiche), voluta dall'associazione dei genitori, approvata dal consiglio di istituto (all'unanimità), sostenuta con energia dall'assessore all'Educazione, Mariolina Moioli. Obiettivo: «Migliorare la scuola e tutte le sue componenti».
Ecco allora i dati. Secondo il giudizio dei genitori, i docenti che hanno ottenuto una votazione superiore alla sufficienza sono 113 su 129, l'87,6 per cento. Nel dettaglio: hanno «preso» tra 6 e 7 in tutto 33 prof, tra 7 e 8 ben 48, tra 8 e 10 altri 31. Gli insufficienti sono 16, il 12,4 per cento. Per quanto riguarda il giudizio dei mille studenti iscritti, invece, sono 111 i promossi, 34 i sufficienti, 59 i discreti, 18 i bravissimi.
Una scuola molto apprezzata. Con i genitori che in questo caso si sono dimostrati più «di manica larga» rispetto ai figli. «I dati - sostiene il preside del liceo, Giuseppe Polistena (anche lui con pagella: voto 7) - saranno oggetto di attenta riflessione. Ogni professore potrà vedere i propri dettagli riferiti ai tre parametri utilizzati (capacità di relazione, di spiegazione, di valutazione) e, nel caso, correggere alcuni aspetti del proprio lavoro. Inoltre sarà fatta un'analisi comparativa per vedere la conformità di giudizio tra genitori e studenti». Il primo passo: «Abbiamo visto che molti studenti riconoscono al docente competenza disciplinare ma non un'adeguata capacità di relazione e questo è un campo di miglioramento assolutamente inesplorato». Migliorare il sistema. Perché «dove c'è confronto c'è sempre margine di crescita». È d'accordo l'assessore Moioli: «Investiamo sul capitale umano. Ogni ragazzo ci costa mille euro all'anno, vogliamo risultati positivi e una comunità educante all'altezza di questo compito. La sperimentazione di quest'anno ha trovato consenso da parte di tutte le componenti scolastiche, i ragazzi si sono comportati in modo maturo e responsabile. Andremo avanti. Con una certezza: si può fare ancora di meglio».
Il preside: giudizi anonimi per la privacy, aiuteranno il lavoro dei docenti]
Annachiara Sacchi
MILANO - Promossi e bocciati. Come i ragazzi. Un voto al comportamento, uno alla capacità di trasmettere nozioni, uno al saper coinvolgere la classe. I professori del liceo linguistico Manzoni sotto esame. Giudicati da allievi e genitori dopo un anno di riunioni e una lunga riflessione sul «creare un percorso di crescita comune valorizzando le eccellenze». Le pagelle sono state pubblicate ieri sulla bacheca della scuola. Quelle generali, però. E cioè 18 insufficienti (su 129), 31 docenti ritenuti «bravissimi» dai giovani, 18 dagli adulti. Statistiche e grafici. Anonimi. Per entrare nel dettaglio, e capire come è andata veramente, ogni prof dovrà presentarsi in segreteria e sfogliare il suo «libretto» da solo. Rivoluzione sì, ma nel segno della privacy.
Svolta alla Manzoni, la scuola comunale - punta di diamante tra i licei linguistici milanesi - che per prima ha introdotto il test di ingresso destinato ai ragazzi di terza media (abbattendo così il numero degli abbandoni), che ha inserito il cinese come materia curricolare, che quest'anno ha ridotto il numero di corsi di recupero «perché non ce n'era bisogno» e si sta preparando a traslocare in una nuova sede, in via Deledda. Un istituto laboratorio anche nella valutazione dei docenti (l'anno scorso ci fu un primo tentativo al Berchet, con i voti affissi in bacheca e una lunga coda di polemiche), voluta dall'associazione dei genitori, approvata dal consiglio di istituto (all'unanimità), sostenuta con energia dall'assessore all'Educazione, Mariolina Moioli. Obiettivo: «Migliorare la scuola e tutte le sue componenti».
Ecco allora i dati. Secondo il giudizio dei genitori, i docenti che hanno ottenuto una votazione superiore alla sufficienza sono 113 su 129, l'87,6 per cento. Nel dettaglio: hanno «preso» tra 6 e 7 in tutto 33 prof, tra 7 e 8 ben 48, tra 8 e 10 altri 31. Gli insufficienti sono 16, il 12,4 per cento. Per quanto riguarda il giudizio dei mille studenti iscritti, invece, sono 111 i promossi, 34 i sufficienti, 59 i discreti, 18 i bravissimi.
Una scuola molto apprezzata. Con i genitori che in questo caso si sono dimostrati più «di manica larga» rispetto ai figli. «I dati - sostiene il preside del liceo, Giuseppe Polistena (anche lui con pagella: voto 7) - saranno oggetto di attenta riflessione. Ogni professore potrà vedere i propri dettagli riferiti ai tre parametri utilizzati (capacità di relazione, di spiegazione, di valutazione) e, nel caso, correggere alcuni aspetti del proprio lavoro. Inoltre sarà fatta un'analisi comparativa per vedere la conformità di giudizio tra genitori e studenti». Il primo passo: «Abbiamo visto che molti studenti riconoscono al docente competenza disciplinare ma non un'adeguata capacità di relazione e questo è un campo di miglioramento assolutamente inesplorato». Migliorare il sistema. Perché «dove c'è confronto c'è sempre margine di crescita». È d'accordo l'assessore Moioli: «Investiamo sul capitale umano. Ogni ragazzo ci costa mille euro all'anno, vogliamo risultati positivi e una comunità educante all'altezza di questo compito. La sperimentazione di quest'anno ha trovato consenso da parte di tutte le componenti scolastiche, i ragazzi si sono comportati in modo maturo e responsabile. Andremo avanti. Con una certezza: si può fare ancora di meglio».
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Gilberto Carron- Numero di messaggi : 518
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