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Scuola: mercatini e Internet contro il caro libri
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Scuola: mercatini e Internet contro il caro libri
Blog di genitori e studenti. Ritorna il baratto La Provincia «Bisognerebbe cambiare i sistemi di vendita. Torniamo alle dispense»
I più «trasparenti» hanno pubblicato sul sito web la spesa e la differenza con il tetto previsto dal ministero. Per tutti gli altri la calcolatrice è d' obbligo. Perché a una settimana dalla partenze della scuole (con alcune eccezioni), genitori e studenti devono affrontare le spese. In primis i libri. Cari, carissimi. Per alcuni «inavvicinabili in questi tempi di crisi». E sommando i volumi richiesti in alcuni licei, si può arrivare a pagare anche 400 euro, come in una classe di uno scientifico. Una spesa ben oltre a quella fissata da viale Trastevere (320 euro per il liceo classico, 305 per lo scientifico). Tanto che l' assessore provinciale alla Scuola, Marina Lazzati, dice: «Bisognerebbe cambiare i sistemi di vendita. Torniamo alle dispense». Intanto ci si organizza. Si cercano trucchi per risparmiare. I consigli si diffondono sui blog. «Mettetevi d' accordo con le classi successive», dicono. Oppure, si comprano i libri meno importanti in condivisione. Poi c' è sempre il comodato d' uso, che al liceo scientifico Volta è stato scartato dagli studenti, ma in alcuni istituti funziona. Le proposte, in ogni caso, sono tante. I genitori del liceo classico Parini, sul loro sito, si sono chiesti: «Non possiamo fare un mercato?». Ma a quello ci hanno già pensato i ragazzi dei collettivi studenteschi. Il «Mercatone» comincerà sabato prossimo al centro sociale Cantiere. «Chi porta i suoi libri da vendere riceverà in cambio un cedolino», spiega Elena, tra gli organizzatori. Tramite questa registrazione si può verificare se il volume è stato venduto «e quindi verrà pagato, in caso contrario verrà restituito al proprietario». Il prezzo? «Il 50 per cento in meno rispetto a quello di copertina». Insomma, l' obiettivo è quello di risparmiare. «Le famiglie fanno fatica e queste sono spese incidono sul bilancio», spiega Marco Donzelli, alla guida del Codacons lombardo. L' associazione dei consumatori ha calcolato «un incremento del 6% per la spesa dei libri scolastici» che è un vero business. «Solo a Milano si aggira sui 62 milioni di euro». Una cifra enorme. Ma a peggiorare la situazione c' è l' incertezza. Nel senso che molti istituti chiedono alle famiglie di aspettare la formazione delle classi per fare gli acquisti. «Dipende molto dal professore assegnato alla materia. Magari non si trova bene con quel volume e quindi chiede di cambiare il testo», spiega Attilio Paparazzo della Cgil. Dunque è meglio attendere. «Ma così si perdono le occasioni migliori», sottolineano i genitori, che grazie al mercato dell' usato spendono la metà. Intanto i presidi si difendono: «Facciamo quello che possiamo», spiega Roberto Proietto, a capo del Beccaria. Anche perché «i prezzi li decidono le case editrici». Certo, si può ragionare «su alcune alternative. Ma il comodato è difficile: molti ragazzi per studiare sottolineano, colorano, scrivono come è giusto che sia. Si può pensare a scaricare i libri dal web, ma per alcune materie è complicato». Giacomo Merlo, dirigente all' Albe Steiner, ha messo online alcuni volumi. «Per adesso solo due materie». Per la felicità dei genitori: via due volumi dalla lista. Benedetta Argentieri RIPRODUZIONE RISERVATA
Argentieri Benedetta
I più «trasparenti» hanno pubblicato sul sito web la spesa e la differenza con il tetto previsto dal ministero. Per tutti gli altri la calcolatrice è d' obbligo. Perché a una settimana dalla partenze della scuole (con alcune eccezioni), genitori e studenti devono affrontare le spese. In primis i libri. Cari, carissimi. Per alcuni «inavvicinabili in questi tempi di crisi». E sommando i volumi richiesti in alcuni licei, si può arrivare a pagare anche 400 euro, come in una classe di uno scientifico. Una spesa ben oltre a quella fissata da viale Trastevere (320 euro per il liceo classico, 305 per lo scientifico). Tanto che l' assessore provinciale alla Scuola, Marina Lazzati, dice: «Bisognerebbe cambiare i sistemi di vendita. Torniamo alle dispense». Intanto ci si organizza. Si cercano trucchi per risparmiare. I consigli si diffondono sui blog. «Mettetevi d' accordo con le classi successive», dicono. Oppure, si comprano i libri meno importanti in condivisione. Poi c' è sempre il comodato d' uso, che al liceo scientifico Volta è stato scartato dagli studenti, ma in alcuni istituti funziona. Le proposte, in ogni caso, sono tante. I genitori del liceo classico Parini, sul loro sito, si sono chiesti: «Non possiamo fare un mercato?». Ma a quello ci hanno già pensato i ragazzi dei collettivi studenteschi. Il «Mercatone» comincerà sabato prossimo al centro sociale Cantiere. «Chi porta i suoi libri da vendere riceverà in cambio un cedolino», spiega Elena, tra gli organizzatori. Tramite questa registrazione si può verificare se il volume è stato venduto «e quindi verrà pagato, in caso contrario verrà restituito al proprietario». Il prezzo? «Il 50 per cento in meno rispetto a quello di copertina». Insomma, l' obiettivo è quello di risparmiare. «Le famiglie fanno fatica e queste sono spese incidono sul bilancio», spiega Marco Donzelli, alla guida del Codacons lombardo. L' associazione dei consumatori ha calcolato «un incremento del 6% per la spesa dei libri scolastici» che è un vero business. «Solo a Milano si aggira sui 62 milioni di euro». Una cifra enorme. Ma a peggiorare la situazione c' è l' incertezza. Nel senso che molti istituti chiedono alle famiglie di aspettare la formazione delle classi per fare gli acquisti. «Dipende molto dal professore assegnato alla materia. Magari non si trova bene con quel volume e quindi chiede di cambiare il testo», spiega Attilio Paparazzo della Cgil. Dunque è meglio attendere. «Ma così si perdono le occasioni migliori», sottolineano i genitori, che grazie al mercato dell' usato spendono la metà. Intanto i presidi si difendono: «Facciamo quello che possiamo», spiega Roberto Proietto, a capo del Beccaria. Anche perché «i prezzi li decidono le case editrici». Certo, si può ragionare «su alcune alternative. Ma il comodato è difficile: molti ragazzi per studiare sottolineano, colorano, scrivono come è giusto che sia. Si può pensare a scaricare i libri dal web, ma per alcune materie è complicato». Giacomo Merlo, dirigente all' Albe Steiner, ha messo online alcuni volumi. «Per adesso solo due materie». Per la felicità dei genitori: via due volumi dalla lista. Benedetta Argentieri RIPRODUZIONE RISERVATA
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