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Gelmini, al via il "Piano Nazionale Qualità e Merito"
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Gelmini, al via il "Piano Nazionale Qualità e Merito"
Presentato il nuovo piano nazionale per valutare gli studenti
ROMA
Il ministro Gelmini vuole la prova Invalsi (l’istituto nazionale di valutazione) anche nelle scuole medie. A partire dal prossimo anno scolastico. Per migliorare la qualità del sistema educativo, il ministro dell’Istruzione e Roger Abravanel, hanno predisposto il Piano Nazionale Qualità e merito (PQM): un progetto che prevede l’estensione dell’esperienza dei test oggettivi standard predisposti dall’Invalsi. Questi test permettono di rilevare le carenza di ogni singolo studente e di pianificare azioni mirate per colmare le lacune dimostrate.
«Con questa nuova iniziativa non si intende penalizzare né gli insegnanti, né tantomeno gli studenti» spiega il ministro Gelmini. «Nel nostro Paese - prosegue - è ancora presente il concetto punitivo della valutazione, noi preferiamo parlare di miglioramento e di un progetto di qualità per la scuola. L’Italia a fra i pochi paesi dove ancore si misura il miglioramento dell’apprendimento degli studenti solo in un rapporto studenti-insegnanti. Servono invece criteri oggettivi di misurazione dei progressi fatti dagli studenti. Per raggiungere questo obbiettivo è importante avvalersi di testi standard internazionali».
Le prove, stando a quanto prevede il progetto, saranno sottoposte ai ragazzi all’inizio dell’anno scolastico proprio per evidenziare la reale preparazione dei studenti. Al termine dell’anno saranno ripetute per verificare i miglioramenti ottenuti. Sarà possibile iniziare a valutare oggettivamente i rendimenti delle singole classi. Questo nuovo metodo consentirà di valorizzare l’autonomia scolastica, poiché darà agli istituti la possibilità di valutare i proprio risultati e avviare un processo di miglioramento della qualità dell’insegnamento.
«Nel programma qualità-merito - sottolinea la Gelmini - è stato introdotto un sistema di formazione, di aggiornamento e di orientamento per gli insegnanti». Il ricorso a questo tipo di test è indispensabile anche per promuovere il valore della meritocrazia, come afferma il ministro dell’Istruzione «non ci saranno più risorse distribuite a pioggia, ma sulla base della qualità dei risultati. Come ha fatto Angela Merkel, abbiamo istituito un fondo per il merito per premiare gli studenti indipendentemente dalle condizioni economiche ma sulla base di test volontari, al termine dei quali, i migliori potranno accedere a borse di studio e ad aiuti per proseguire la propria carriera scolastica (qui)
il messaggero.it
ROMA
Il ministro Gelmini vuole la prova Invalsi (l’istituto nazionale di valutazione) anche nelle scuole medie. A partire dal prossimo anno scolastico. Per migliorare la qualità del sistema educativo, il ministro dell’Istruzione e Roger Abravanel, hanno predisposto il Piano Nazionale Qualità e merito (PQM): un progetto che prevede l’estensione dell’esperienza dei test oggettivi standard predisposti dall’Invalsi. Questi test permettono di rilevare le carenza di ogni singolo studente e di pianificare azioni mirate per colmare le lacune dimostrate.
«Con questa nuova iniziativa non si intende penalizzare né gli insegnanti, né tantomeno gli studenti» spiega il ministro Gelmini. «Nel nostro Paese - prosegue - è ancora presente il concetto punitivo della valutazione, noi preferiamo parlare di miglioramento e di un progetto di qualità per la scuola. L’Italia a fra i pochi paesi dove ancore si misura il miglioramento dell’apprendimento degli studenti solo in un rapporto studenti-insegnanti. Servono invece criteri oggettivi di misurazione dei progressi fatti dagli studenti. Per raggiungere questo obbiettivo è importante avvalersi di testi standard internazionali».
Le prove, stando a quanto prevede il progetto, saranno sottoposte ai ragazzi all’inizio dell’anno scolastico proprio per evidenziare la reale preparazione dei studenti. Al termine dell’anno saranno ripetute per verificare i miglioramenti ottenuti. Sarà possibile iniziare a valutare oggettivamente i rendimenti delle singole classi. Questo nuovo metodo consentirà di valorizzare l’autonomia scolastica, poiché darà agli istituti la possibilità di valutare i proprio risultati e avviare un processo di miglioramento della qualità dell’insegnamento.
«Nel programma qualità-merito - sottolinea la Gelmini - è stato introdotto un sistema di formazione, di aggiornamento e di orientamento per gli insegnanti». Il ricorso a questo tipo di test è indispensabile anche per promuovere il valore della meritocrazia, come afferma il ministro dell’Istruzione «non ci saranno più risorse distribuite a pioggia, ma sulla base della qualità dei risultati. Come ha fatto Angela Merkel, abbiamo istituito un fondo per il merito per premiare gli studenti indipendentemente dalle condizioni economiche ma sulla base di test volontari, al termine dei quali, i migliori potranno accedere a borse di studio e ad aiuti per proseguire la propria carriera scolastica (qui)
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Gilberto Carron- Numero di messaggi : 518
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