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Lo studio delle scienze al liceo classico
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Lo studio delle scienze al liceo classico
Nuovi quadri orari al liceo classico: Potenziamento delle scienze?
Gli insegnanti dei Dipartimenti di Scienze naturali, Chimica e Geografia dei Licei Classici di Milano hanno sottoscritto questo ducumento pubblicato sul sito
scienza in rete.
Tra i firmatari della lettera al Ministero anche il liceo Parini e tre docenti di scienze.
Intendiamo esprimere alcune considerazioni sugli ultimi quadri orario apparsi per il Liceo Classico, probabilmente esito di uno sterile mercato delle ore, che ha distolto l’attenzione dalla radice della questione.
Come emerge dal recente rapporto sull’insegnamento delle Scienze nel contesto dello sviluppo di competenze per il XXI secolo, pubblicato dalla National Academy of Science degli Stati Uniti dal titolo Exploring the Intersction of Science Education and 21st Century Skills, l’insegnamento delle Scienze è considerato cruciale non solo per il corpo delle conoscenze consolidate, ma anche per i processi necessari all’acquisizione di tali conoscenze.
Insegnare Scienze oggi significa coinvolgere gli studenti in attività formative varie, tra le quali: l’indagine, l’osservazione, la modellizazione, la risoluzione di problemi, la comunicazione. Questo dicono gli esperti della più importante Accademia delle Scienze del pianeta.
E noi qui - in quella che si connota sempre più come la periferia del mondo - lavorando con i nostri studenti, confrontandoci con le loro famiglie, siamo giunti a conclusioni che non si discostano molto da quelle dei nostri più autorevoli colleghi. Dunque siamo onesti: non si può fare tutto questo in 2 ore la settimana, frutto di un gioco a incastri dettato dalla logica del risparmio.
Un nuovo ordinamento si costruisce sulla base dei contenuti e delle competenze necessarie per la formazione dello studente, secondo le esigenze che la storia e la società evidenziano e impongono. Il quadro orario deve rispecchiare la logica formativa e le necessità specifiche delle varie discipline, deve tenere conto anche della loro integrazione.
Per quanto riguarda il Liceo Classico, scuola nella quale insegnamo, un quadro orario che preveda 2 ore settimanali di Scienze (seppur distribuite su 5 anni) non può soddisfare tali esigenze: una didattica seria richiede un numero maggiore di ore settimanali.
Molto meglio rinunciare all’insegnamento della disciplina in alcuni anni del corso di studi e concentrarne lo studio solo in alcuni (anche a costo di ridurre le ore totali, come è tra l’altro nell’attuale ordinamento).
Diversamente non si uscirà dal pantano della superficialità, dalla “sindrome dell’infarinatura” contro cui dal ministero si dice di voler combattere. Questo non è un “potenziamento delle scienze”, ma una loro banalizzazione.
Auspichiamo dunque che il Liceo Classico mantenga la sua attuale connotazione di scuola dall’elevato valore formativo, con una prioritaria vocazione umanistica, ma che arricchisca la sua portata culturale entrando nel XXI secolo con il degno - e ormai irrinunciabile - spazio per la lingua straniera e le Scienze, senza che a farne le spese siano altre discipline.
Gli insegnanti dei Dipartimenti di Scienze naturali, Chimica e Geografia dei Licei Classici di Milano hanno sottoscritto questo ducumento pubblicato sul sito
scienza in rete.
Tra i firmatari della lettera al Ministero anche il liceo Parini e tre docenti di scienze.
Intendiamo esprimere alcune considerazioni sugli ultimi quadri orario apparsi per il Liceo Classico, probabilmente esito di uno sterile mercato delle ore, che ha distolto l’attenzione dalla radice della questione.
Come emerge dal recente rapporto sull’insegnamento delle Scienze nel contesto dello sviluppo di competenze per il XXI secolo, pubblicato dalla National Academy of Science degli Stati Uniti dal titolo Exploring the Intersction of Science Education and 21st Century Skills, l’insegnamento delle Scienze è considerato cruciale non solo per il corpo delle conoscenze consolidate, ma anche per i processi necessari all’acquisizione di tali conoscenze.
Insegnare Scienze oggi significa coinvolgere gli studenti in attività formative varie, tra le quali: l’indagine, l’osservazione, la modellizazione, la risoluzione di problemi, la comunicazione. Questo dicono gli esperti della più importante Accademia delle Scienze del pianeta.
E noi qui - in quella che si connota sempre più come la periferia del mondo - lavorando con i nostri studenti, confrontandoci con le loro famiglie, siamo giunti a conclusioni che non si discostano molto da quelle dei nostri più autorevoli colleghi. Dunque siamo onesti: non si può fare tutto questo in 2 ore la settimana, frutto di un gioco a incastri dettato dalla logica del risparmio.
Un nuovo ordinamento si costruisce sulla base dei contenuti e delle competenze necessarie per la formazione dello studente, secondo le esigenze che la storia e la società evidenziano e impongono. Il quadro orario deve rispecchiare la logica formativa e le necessità specifiche delle varie discipline, deve tenere conto anche della loro integrazione.
Per quanto riguarda il Liceo Classico, scuola nella quale insegnamo, un quadro orario che preveda 2 ore settimanali di Scienze (seppur distribuite su 5 anni) non può soddisfare tali esigenze: una didattica seria richiede un numero maggiore di ore settimanali.
Molto meglio rinunciare all’insegnamento della disciplina in alcuni anni del corso di studi e concentrarne lo studio solo in alcuni (anche a costo di ridurre le ore totali, come è tra l’altro nell’attuale ordinamento).
Diversamente non si uscirà dal pantano della superficialità, dalla “sindrome dell’infarinatura” contro cui dal ministero si dice di voler combattere. Questo non è un “potenziamento delle scienze”, ma una loro banalizzazione.
Auspichiamo dunque che il Liceo Classico mantenga la sua attuale connotazione di scuola dall’elevato valore formativo, con una prioritaria vocazione umanistica, ma che arricchisca la sua portata culturale entrando nel XXI secolo con il degno - e ormai irrinunciabile - spazio per la lingua straniera e le Scienze, senza che a farne le spese siano altre discipline.
- Berchet (Anna Busca, Simonetta Cadirola, Marco Cresti, Raffaella Fantelli, Mariella Talenti)
- Carducci (Carlo Cosmi, Giuseppe Russo, Enrica Torretta)
- Manzoni (Maria Paola Barbagelata, Rosarita Oliva)
- Parini (Francesco Bilotta, Lavinia Frizzi, Stefania Masoni)
- Tito Livio-Omero (Diana Borio, Pia Gavuzzi, Anna Piseri, Anita Pitrola, Cristina Rusconi)
- E inoltre:
- Banfi di Vimercate (Daria Bonanomi)
- Machiavelli di Pioltello (Claudio Terzi)
- Manzoni di Lecco (Annalisa Spagnoli)
- Quasimodo di Magenta (Emanuela Affini, Romina Colombo, Gianna Panigoni, Maria Grazia Perna, Domenico Porta)
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