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Presidi, un concorso da ridere
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Presidi, un concorso da ridere
Galeotto fu Lucillo, e ancora una volta il ministero dell’Istruzione si trova in difficoltà. Non è colpa sua, a dirla tutta, ma il concorso per 2386 dirigenti scolastici sta suscitando ilarità negli osservatori e molta preoccupazione nei 42 mila partecipanti da quando il primo settembre è stata messa in rete la batteria di test all’interno della quale saranno scelte quelle della prova. Perché, se la domanda 72 della Quarta Area parla di Lettere a Lucillo di Seneca, e invece si tratta di Lucilio, qualche dubbio bisognerà pur porselo. Soprattutto se per formulare i quiz è stata spesa una cifra di circa 40 mila euro, come sembra.
A occuparsene sono state un centinaio di persone convocate nel maggio scorso dal ministero. «Sono persone di varie provenienze, tra cui figurano anche diverse associazioni professionali», racconta l’Adi, associazione docenti italiani, che sta seguendo la vicenda con grande attenzione. La parte successiva è stata gestita dal Formez, agenzia della Presidenza del Consiglio.
Alla fine saranno 3-400 i quiz che saranno eliminati. Secondo il Ministero si tratta di una percentuale fisiologica: «Su 5.000 quesiti è inevitabile che ci sia una qualche percentuale di errore, e comunque la pubblicazione serve ad eliminarli», spiega Giovanni Biondi Capo Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali. In realtà il ministero pensava che sarebbero stati molti di meno, non di essere costretto a cancellare quasi il 7% delle domande.
Sono 5750 infatti i quiz. Saranno contenuti in un librone che sarà consegnato il 12 ottobre ai partecipanti, circa 84 mila euro per stampare le 42 mila copie necessarie, dunque nessuno pensa di impiegare altri soldi per stamparne altrettante. Né ci sarebbe il tempo per farlo. E quindi? «Molto semplicemente i quiz errati non entreranno nella scelta finale. La mattina della prova - spiega Biondi - saranno estratte le 100 domande valide per il concorso da una rosa di poco più di 5 mila invece che di 5750». Smentendo quindi la tesi sostenuta da Luciano Chiappetta, direttore generale del Personale Scolastico del ministero che invece aveva promesso all’Adi una pubblicazione di tutti gli errori entro oggi.
Insomma molta confusione e nessun cambiamento per i partecipanti. Tranne il disturbo di essere impazziti per districarsi fra errori madornali, domande senza senso, altre ripetute fino a quattro volte, altre ancora dalle risposte talmente ampie da rendere impossibile darne una sola esatta.
E’ la bellezza dei concorsi italiani. La lettura dei quiz e delle risposte è davvero imprevedibile. A volte suscita tristezza, altre ilarità o sorpresa. Come nella domanda 72 della Quinta Area. «Secondo le ricerche empiriche disponibili, che rapporto esiste in Italia tra livello di istruzione raggiunto e possibilità di mobilità sociale?» Se si hanno presente le mille indagini degli ultimi anni in cui si lancia un allarme sul fatto che alla fine i figli sempre più spesso entrano nel mondo del lavoro in posizioni simili a quelle dei padri, difficilmente si potrà centrare la risposta esatta. «L’istruzione costituisce un effettivo canale di mobilità sociale. Essa gioca un ruolo significativo nel modellare i destini lavorativi e sociali dei singoli». Dove? Nell’Italia del 2011?
flavia amabile
oramai e di norma ; se ci sono dei quiz e caos.... e non solo!!!!!!
A occuparsene sono state un centinaio di persone convocate nel maggio scorso dal ministero. «Sono persone di varie provenienze, tra cui figurano anche diverse associazioni professionali», racconta l’Adi, associazione docenti italiani, che sta seguendo la vicenda con grande attenzione. La parte successiva è stata gestita dal Formez, agenzia della Presidenza del Consiglio.
Alla fine saranno 3-400 i quiz che saranno eliminati. Secondo il Ministero si tratta di una percentuale fisiologica: «Su 5.000 quesiti è inevitabile che ci sia una qualche percentuale di errore, e comunque la pubblicazione serve ad eliminarli», spiega Giovanni Biondi Capo Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali. In realtà il ministero pensava che sarebbero stati molti di meno, non di essere costretto a cancellare quasi il 7% delle domande.
Sono 5750 infatti i quiz. Saranno contenuti in un librone che sarà consegnato il 12 ottobre ai partecipanti, circa 84 mila euro per stampare le 42 mila copie necessarie, dunque nessuno pensa di impiegare altri soldi per stamparne altrettante. Né ci sarebbe il tempo per farlo. E quindi? «Molto semplicemente i quiz errati non entreranno nella scelta finale. La mattina della prova - spiega Biondi - saranno estratte le 100 domande valide per il concorso da una rosa di poco più di 5 mila invece che di 5750». Smentendo quindi la tesi sostenuta da Luciano Chiappetta, direttore generale del Personale Scolastico del ministero che invece aveva promesso all’Adi una pubblicazione di tutti gli errori entro oggi.
Insomma molta confusione e nessun cambiamento per i partecipanti. Tranne il disturbo di essere impazziti per districarsi fra errori madornali, domande senza senso, altre ripetute fino a quattro volte, altre ancora dalle risposte talmente ampie da rendere impossibile darne una sola esatta.
E’ la bellezza dei concorsi italiani. La lettura dei quiz e delle risposte è davvero imprevedibile. A volte suscita tristezza, altre ilarità o sorpresa. Come nella domanda 72 della Quinta Area. «Secondo le ricerche empiriche disponibili, che rapporto esiste in Italia tra livello di istruzione raggiunto e possibilità di mobilità sociale?» Se si hanno presente le mille indagini degli ultimi anni in cui si lancia un allarme sul fatto che alla fine i figli sempre più spesso entrano nel mondo del lavoro in posizioni simili a quelle dei padri, difficilmente si potrà centrare la risposta esatta. «L’istruzione costituisce un effettivo canale di mobilità sociale. Essa gioca un ruolo significativo nel modellare i destini lavorativi e sociali dei singoli». Dove? Nell’Italia del 2011?
flavia amabile
oramai e di norma ; se ci sono dei quiz e caos.... e non solo!!!!!!
Gilberto Carron- Numero di messaggi : 518
utente : genitore
Data d'iscrizione : 15.02.10
Mille domande cancellate nel concorso presidi.
per colpa di chi chi chi chi chichiriccchichi .... canta Zucchero Fornaciari
ma come mai chi sbaglia e risbaglia nel suo operato e nei suoi giudizi è bocciato solo se studente!
Ministri, consiglieri, dirigenti scolastici, professori ecc ecc restano sempre al proprio posto!
Nel concorso presidi previsto per la prossima settimana 976 domande su 5 mila sono state cancellate perchè errate, errate nella formulazione o nella risposta indicata come corretta.
Il ministro dell'istruzione ritira le domande pensando che in questo modo tutti siano sgravati dalla responsabilità del loro operato.
Concorso presidi e domande errate
Il Miur: "Ecco i nomi dei 'colpevoli'"
Per difendersi dalle critiche sul numero altissimo di quesiti sbagliati, il ministero segnala sul web l'elenco degli esperti che hanno preparato i testi per la selezione. Il sindacato attacca e chiede "sanzioni"
"In questo modo il ministro e il suo staff cercano di tirarsi fuori dalle polemiche degli ultimi giorni. E non mancano le sorprese. In affetti, le domande erano state affidate a persone di tutto rispetto. Ma, allora, perché tanti errori e sbavature? Tra gli estensori delle oltre 5mila domande troviamo ben 24 docenti universitari, 17 dirigenti scolastici e 5 ispettori ministeriali. Più 11 ricercatori, 5 avvocati, 20 docenti e persino un consigliere del ministro: Max Bruschi. In tutto, 89 persone che nel lungo elenco sono anche affiancate all'area di pertinenza delle domande."
da repubblica.it
Peccato davvero che non se ne parli nel suo blog.
http://blog.maxbruschi.it/
ma come mai chi sbaglia e risbaglia nel suo operato e nei suoi giudizi è bocciato solo se studente!
Ministri, consiglieri, dirigenti scolastici, professori ecc ecc restano sempre al proprio posto!
Nel concorso presidi previsto per la prossima settimana 976 domande su 5 mila sono state cancellate perchè errate, errate nella formulazione o nella risposta indicata come corretta.
Il ministro dell'istruzione ritira le domande pensando che in questo modo tutti siano sgravati dalla responsabilità del loro operato.
Concorso presidi e domande errate
Il Miur: "Ecco i nomi dei 'colpevoli'"
Per difendersi dalle critiche sul numero altissimo di quesiti sbagliati, il ministero segnala sul web l'elenco degli esperti che hanno preparato i testi per la selezione. Il sindacato attacca e chiede "sanzioni"
"In questo modo il ministro e il suo staff cercano di tirarsi fuori dalle polemiche degli ultimi giorni. E non mancano le sorprese. In affetti, le domande erano state affidate a persone di tutto rispetto. Ma, allora, perché tanti errori e sbavature? Tra gli estensori delle oltre 5mila domande troviamo ben 24 docenti universitari, 17 dirigenti scolastici e 5 ispettori ministeriali. Più 11 ricercatori, 5 avvocati, 20 docenti e persino un consigliere del ministro: Max Bruschi. In tutto, 89 persone che nel lungo elenco sono anche affiancate all'area di pertinenza delle domande."
da repubblica.it
Peccato davvero che non se ne parli nel suo blog.
http://blog.maxbruschi.it/
I consiglieri bocciati per gli errori nel concorso dirigenti scolastici
l MIUR ha reso noto nominativi e titoli degli 89 membri della commissione esterna di esperti che ha predisposto la batteria di quesiti per la prova preselettiva al concorso per dirigenti scolastici.
http://www.adiscuola.it/adiw_brevi/?p=6467
Numero 9 Max Bruschi
Sono messe in corsivo le parole “Commissione esterna di esperti”, quasi ad indicare che il MIUR è estraneo alla vicenda.
Ora è del tutto evidente che la responsabilità rimane inequivocabilmente in capo al MIUR. Sarebbe comunque stato un atto di trasparenza rendere nota la commissione dei 100 “esperti” che ha formulato i quesiti. Ci dicono che vi siano docenti universitari, avvocati dello Stato, ispettori, dirigenti scolastici.
Ora delle due l’una:
1) se i quesiti sono stati formulati direttamente dagli “esperti”, c’è motivo di credere che il “risanamento” dell’istruzione passerà anche attraverso l’azzeramento di questo magma di consiglieri & company;
2) se invece gli “esperti” hanno delegato a propri “tirapiedi” la formulazione dei quesiti, la cosa è altrettanto e forse più grave. Da un lato, infatti, ci si riempie la bocca di “merito” e “valutazione”, dall’altro si affida la preselezione della figura più importante dell’istituto scolastico a qualche “apprendista stregone”. Un segno cupo di disprezzo e di incuria. La scuola ha bisogno di altro.
dal sito di ADI associazione docenti italiani
http://www.adiscuola.it/adiw_brevi/?p=6467
Numero 9 Max Bruschi
Sono messe in corsivo le parole “Commissione esterna di esperti”, quasi ad indicare che il MIUR è estraneo alla vicenda.
Ora è del tutto evidente che la responsabilità rimane inequivocabilmente in capo al MIUR. Sarebbe comunque stato un atto di trasparenza rendere nota la commissione dei 100 “esperti” che ha formulato i quesiti. Ci dicono che vi siano docenti universitari, avvocati dello Stato, ispettori, dirigenti scolastici.
Ora delle due l’una:
1) se i quesiti sono stati formulati direttamente dagli “esperti”, c’è motivo di credere che il “risanamento” dell’istruzione passerà anche attraverso l’azzeramento di questo magma di consiglieri & company;
2) se invece gli “esperti” hanno delegato a propri “tirapiedi” la formulazione dei quesiti, la cosa è altrettanto e forse più grave. Da un lato, infatti, ci si riempie la bocca di “merito” e “valutazione”, dall’altro si affida la preselezione della figura più importante dell’istituto scolastico a qualche “apprendista stregone”. Un segno cupo di disprezzo e di incuria. La scuola ha bisogno di altro.
dal sito di ADI associazione docenti italiani
Preparavano i quiz e facevano ripetizioni Sotto accusa esperti del concorso per presidi
Nuova grana nella contestata selezione per dirigenti scolastici. Alcuni nomi sono presenti sia nella lista di chi ha selezionato i test che in quella di chi ha tenuto i corsi di preparazione a pagamento. Un doppio ruolo molto imbarazzante
ROMA - Doppio ruolo per alcuni esperti nominati dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, per formulare le domande del contestato concorso a preside 1 al via domani mattina: hanno contribuito alla predisposizione delle oltre 5 mila domande pubblicate il primo settembre, ma hanno anche svolto corsi di preparazione a pagamento per superare la preselezione che utilizza gli stessi test. Nulla di penalmente rilevante, probabilmente, ma sarebbe stato opportuno come sostiene da mesi la Flc Cgil (i lavoratori della conoscenza) evitare "sovrapposizioni".
L'INCHIESTA 2
Lo scorso 6 ottobre, dopo la pubblicazione dell'elenco degli 89 esperti "responsabili" dei test finiti sul banco degli imputati per errori e inesattezze, la Flc Cgil poneva al ministro la seguente domanda: se, cioè, fosse "stata verificata l'eventuale incompatibilità di tali esperti con l'incarico ad essi affidato (per esempio, se erano stati impegnati nell'organizzazione e nello svolgimento dei corsi di preparazione)". "Non pensavamo a precise persone - dichiara Gianni Carlini, coordinatore dei dirigenti scolastici della Flc Cgil - quando a maggio abbiamo formulato alcune richieste, rimaste disattese, al ministro Gelmini.
Solo una questione di metodo".
Ma andiamo con ordine. A luglio di quest'anno il ministero dell'Istruzione bandisce l'atteso concorso per il reclutamento di 2.386 dirigenti scolastici. Il bando prevede una preselezione attraverso una batteria di test a risposta multipla su alcuni argomenti del programma. Lo scorso primo settembre, viale Trastevere pubblica le 5.663 domande dalle quali domani saranno estratte le 100 su cui dovranno cimentarsi oltre 42 mila aspiranti presidi. La sera precedente, però, un internauta dal nickname "preoccupato" pubblica su un blog alcune delle domande che l'indomani verranno rese note dal ministero.
E su esposto presentato dall'Associazione nazionale dei funzionari di polizia si apre un'inchiesta per capire come sia stata possibile la fuga di notizie. Poi, il ministero viene preso di mira dai partecipanti al concorso che più studiavano e più scoprivano domande con risposte errate, quesiti formulati in modo dubbio e spesso criptici. Insomma, l'accusa è di avere gestito la procedura in maniera quantomeno disinvolta. E, infine, il botto finale: il 5 ottobre, a una settimana dalla prova iniziale, 975 dei 5.663 quesiti vengono espunti perché errati, formulati in modo ambiguo o confuso.
Il ministro Gelmini, che aveva fino a quel momento minimizzato, viene nuovamente preso di mira e viale Trastevere, per difendersi, pubblica l'elenco degli 89 esperti che hanno formulato i test. Secondo quanto ci risulta, il ministero ha affidato l'incarico di predisporre le domande agli esperti tra il mese di maggio e giugno. Ognuno ne ha confezionate una sessantina: per ciascuna domanda quattro risposte, di cui una sola esatta. E basta fare un giretto in internet per verificare che alcuni dei nomi dell'elenco reso noto dal ministero sono anche inseriti nei programmi dei corsi di preparazione alla prova preselettiva.
Nell'incontro del 3 luglio organizzato dal Cidi (il Centro di iniziativa democratica degli insegnanti) figura Anna Armone, alle prese con una lezione su "Diritto costituzionale, comunitario e diritto amministrativo in materia di istruzione". Semplice omonimia? E mercoledì 13 luglio 2011, stando alla locandina, Ivana Summa si è occupata di Teoria delle organizzazioni complesse: principi e strumenti per la gestione dell'istituto. E quello appena citato a titolo di esempio non sembra l'unico caso. Nulla di penalmente rilevante, ripetiamo, ma alcuni esperti contattati dal ministero per la stessa ragione hanno preferito declinare l'invito proprio perché impegnati nei corsi di preparazione a pagamento.
SALVO INTRAVAIA la repubblica.it
ROMA - Doppio ruolo per alcuni esperti nominati dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, per formulare le domande del contestato concorso a preside 1 al via domani mattina: hanno contribuito alla predisposizione delle oltre 5 mila domande pubblicate il primo settembre, ma hanno anche svolto corsi di preparazione a pagamento per superare la preselezione che utilizza gli stessi test. Nulla di penalmente rilevante, probabilmente, ma sarebbe stato opportuno come sostiene da mesi la Flc Cgil (i lavoratori della conoscenza) evitare "sovrapposizioni".
L'INCHIESTA 2
Lo scorso 6 ottobre, dopo la pubblicazione dell'elenco degli 89 esperti "responsabili" dei test finiti sul banco degli imputati per errori e inesattezze, la Flc Cgil poneva al ministro la seguente domanda: se, cioè, fosse "stata verificata l'eventuale incompatibilità di tali esperti con l'incarico ad essi affidato (per esempio, se erano stati impegnati nell'organizzazione e nello svolgimento dei corsi di preparazione)". "Non pensavamo a precise persone - dichiara Gianni Carlini, coordinatore dei dirigenti scolastici della Flc Cgil - quando a maggio abbiamo formulato alcune richieste, rimaste disattese, al ministro Gelmini.
Solo una questione di metodo".
Ma andiamo con ordine. A luglio di quest'anno il ministero dell'Istruzione bandisce l'atteso concorso per il reclutamento di 2.386 dirigenti scolastici. Il bando prevede una preselezione attraverso una batteria di test a risposta multipla su alcuni argomenti del programma. Lo scorso primo settembre, viale Trastevere pubblica le 5.663 domande dalle quali domani saranno estratte le 100 su cui dovranno cimentarsi oltre 42 mila aspiranti presidi. La sera precedente, però, un internauta dal nickname "preoccupato" pubblica su un blog alcune delle domande che l'indomani verranno rese note dal ministero.
E su esposto presentato dall'Associazione nazionale dei funzionari di polizia si apre un'inchiesta per capire come sia stata possibile la fuga di notizie. Poi, il ministero viene preso di mira dai partecipanti al concorso che più studiavano e più scoprivano domande con risposte errate, quesiti formulati in modo dubbio e spesso criptici. Insomma, l'accusa è di avere gestito la procedura in maniera quantomeno disinvolta. E, infine, il botto finale: il 5 ottobre, a una settimana dalla prova iniziale, 975 dei 5.663 quesiti vengono espunti perché errati, formulati in modo ambiguo o confuso.
Il ministro Gelmini, che aveva fino a quel momento minimizzato, viene nuovamente preso di mira e viale Trastevere, per difendersi, pubblica l'elenco degli 89 esperti che hanno formulato i test. Secondo quanto ci risulta, il ministero ha affidato l'incarico di predisporre le domande agli esperti tra il mese di maggio e giugno. Ognuno ne ha confezionate una sessantina: per ciascuna domanda quattro risposte, di cui una sola esatta. E basta fare un giretto in internet per verificare che alcuni dei nomi dell'elenco reso noto dal ministero sono anche inseriti nei programmi dei corsi di preparazione alla prova preselettiva.
Nell'incontro del 3 luglio organizzato dal Cidi (il Centro di iniziativa democratica degli insegnanti) figura Anna Armone, alle prese con una lezione su "Diritto costituzionale, comunitario e diritto amministrativo in materia di istruzione". Semplice omonimia? E mercoledì 13 luglio 2011, stando alla locandina, Ivana Summa si è occupata di Teoria delle organizzazioni complesse: principi e strumenti per la gestione dell'istituto. E quello appena citato a titolo di esempio non sembra l'unico caso. Nulla di penalmente rilevante, ripetiamo, ma alcuni esperti contattati dal ministero per la stessa ragione hanno preferito declinare l'invito proprio perché impegnati nei corsi di preparazione a pagamento.
SALVO INTRAVAIA la repubblica.it
Gilberto Carron- Numero di messaggi : 518
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Data d'iscrizione : 15.02.10
Max chi era costui?
Corsi, conflitti d'interesse e ufo
Quanti pensieri per la Gelmini
di Franco Labella
“…Ma siccome il “merito” è un valore, faccia truce del giovane Ministro e una minaccia: “Stiamo valutando la possibilità di chiedere i danni agli esperti che hanno confezionato le domande sbagliate”. Allora si fa sul serio…
Poi, però, viene pubblicato nel sito di Ansas-Indire l’elenco degli esperti, evidentemente un po’ reprobi, che hanno confezionato il quizzone. Sorpresa.
Scorrendo l’elenco salta agli occhi un nome. Max (ma sarà un omonimo perché il vero consigliere all’anagrafe è Marco) Bruschi, che ha il nome uguale a quello che è il consigliere politico del giovane Ministro Gelmini.
Allora c’è un problema: Mariastella Gelmini, Ministro dell’Istruzione che ha organizzato il concorso a Preside, chiede i danni a Mariastella Gelmini che ha nominato, sulla base del curriculum verdiano, Max Bruschi consigliere politico del Ministro, Presidente della Cabina di regia sul riordino dei nuovi Licei e che risulta pure estensore del quizzone? Più conflitto di interessi di così…. Gelmini, Gelmini, Bruschi , Bruschi. Ma saranno solo omonimi….
Ps: svelo il mistero del curriculum “verdiano” di Max Bruschi: basta leggere, sempre per il merito, il suo curriculum vitae presente nel Web e si scopre che i suoi titoli, in relazione al ruolo e agli incarichi relativi al mondo della scuola, sono basati su una fondamentale opera (sarà di pedagogia musicale? Sarà sull’organizzazione complessa alla base dell’opera lirica?) su Giuseppe Verdi.
Va’ pensiero….. cattivo.
…La giovane scrittrice di favole (ndr mariastella Gelmini) ha un “merito” indiscusso: aver deciso di eliminare, dopo decenni di presenza, lo studio del Diritto e dell’Economia nelle scuole superiori italiane proprio nel momento in cui una crisi economica, grave come non mai, si accompagna ad una intensa discussione pubblica su come risolvere anche i seri problemi politico-istituzionali italiani.
Legge elettorale, riforma della giustizia, modifiche profonde al sistema parlamentare, federalismo, riscrittura degli equilibri e del sistema dei checks and balances, riforma tributaria, crisi finanziaria: sono alcuni dei temi sui quali i cittadini sono quotidianamente bombardati da interventi, proposte ed articoli di giornale. Per decidere e giudicare consapevolmente bisognerebbe sapere, avere le conoscenze di base. E’ un principio elementare che vale anche per i cittadini elettori.
Ma il giovane Ministro ha deciso che il Diritto e l’Economia non servono alle giovani generazioni.
Il consigliere politico della Gelmini, Marco Bruschi detto Max, ha sintetizzato con un fulminante paradosso, “l’educazione alla legalità senza le leggi”, la furia ideologica di chi ha fatto la “tempestiva” scelta.
….In un articolo dal titolo suggestivo “Precari e graduatorie, e se sparigliassimo con un bel concorso?” Marco Bruschi, consigliere politico del giovane Ministro, lancia la proposta di un concorso , estremamente selettivo scrive lui, per “risolvere” il problema dei precari.
Dopo le sentenze che hanno condannato il MIUR al risarcimento dei precari non assunti a tempo indeterminato come vorrebbe la normativa europea in materia e quella della Corte costituzionale sulle graduatorie a “pettine” (v. Spicchi precedenti), a Bruschi viene l’idea del concorso.
Non di applicare le sentenze, di bandire un nuovo concorso.
Che qualcuno gli faccia sapere che tra i precari ce ne sono che di concorsi ne hanno fatto piu’ di uno abilitandosi spesso in diverse discipline.
Lui dice di voler sparigliare.
A noi sembra che faccia una cosa diversa, come quelli che, giocando a scopone, si fanno i segni.
Non è lo spariglio, si chiama barare.
Soprattutto in tempo di elezioni.
E poi una domandina finale: quanti concorsi “estremamente selettivi”
ha superato Bruschi per stare dove sta?
franco labella
[url=http://www.unita.it/scuola/stipendi-merito-bocciati-br-le-nuove-favole-di-gelmini-1.343479 ]pubblicato sull'Unità del 20 ottobre 2011[/url]
Quanti pensieri per la Gelmini
di Franco Labella
“…Ma siccome il “merito” è un valore, faccia truce del giovane Ministro e una minaccia: “Stiamo valutando la possibilità di chiedere i danni agli esperti che hanno confezionato le domande sbagliate”. Allora si fa sul serio…
Poi, però, viene pubblicato nel sito di Ansas-Indire l’elenco degli esperti, evidentemente un po’ reprobi, che hanno confezionato il quizzone. Sorpresa.
Scorrendo l’elenco salta agli occhi un nome. Max (ma sarà un omonimo perché il vero consigliere all’anagrafe è Marco) Bruschi, che ha il nome uguale a quello che è il consigliere politico del giovane Ministro Gelmini.
Allora c’è un problema: Mariastella Gelmini, Ministro dell’Istruzione che ha organizzato il concorso a Preside, chiede i danni a Mariastella Gelmini che ha nominato, sulla base del curriculum verdiano, Max Bruschi consigliere politico del Ministro, Presidente della Cabina di regia sul riordino dei nuovi Licei e che risulta pure estensore del quizzone? Più conflitto di interessi di così…. Gelmini, Gelmini, Bruschi , Bruschi. Ma saranno solo omonimi….
Ps: svelo il mistero del curriculum “verdiano” di Max Bruschi: basta leggere, sempre per il merito, il suo curriculum vitae presente nel Web e si scopre che i suoi titoli, in relazione al ruolo e agli incarichi relativi al mondo della scuola, sono basati su una fondamentale opera (sarà di pedagogia musicale? Sarà sull’organizzazione complessa alla base dell’opera lirica?) su Giuseppe Verdi.
Va’ pensiero….. cattivo.
…La giovane scrittrice di favole (ndr mariastella Gelmini) ha un “merito” indiscusso: aver deciso di eliminare, dopo decenni di presenza, lo studio del Diritto e dell’Economia nelle scuole superiori italiane proprio nel momento in cui una crisi economica, grave come non mai, si accompagna ad una intensa discussione pubblica su come risolvere anche i seri problemi politico-istituzionali italiani.
Legge elettorale, riforma della giustizia, modifiche profonde al sistema parlamentare, federalismo, riscrittura degli equilibri e del sistema dei checks and balances, riforma tributaria, crisi finanziaria: sono alcuni dei temi sui quali i cittadini sono quotidianamente bombardati da interventi, proposte ed articoli di giornale. Per decidere e giudicare consapevolmente bisognerebbe sapere, avere le conoscenze di base. E’ un principio elementare che vale anche per i cittadini elettori.
Ma il giovane Ministro ha deciso che il Diritto e l’Economia non servono alle giovani generazioni.
Il consigliere politico della Gelmini, Marco Bruschi detto Max, ha sintetizzato con un fulminante paradosso, “l’educazione alla legalità senza le leggi”, la furia ideologica di chi ha fatto la “tempestiva” scelta.
….In un articolo dal titolo suggestivo “Precari e graduatorie, e se sparigliassimo con un bel concorso?” Marco Bruschi, consigliere politico del giovane Ministro, lancia la proposta di un concorso , estremamente selettivo scrive lui, per “risolvere” il problema dei precari.
Dopo le sentenze che hanno condannato il MIUR al risarcimento dei precari non assunti a tempo indeterminato come vorrebbe la normativa europea in materia e quella della Corte costituzionale sulle graduatorie a “pettine” (v. Spicchi precedenti), a Bruschi viene l’idea del concorso.
Non di applicare le sentenze, di bandire un nuovo concorso.
Che qualcuno gli faccia sapere che tra i precari ce ne sono che di concorsi ne hanno fatto piu’ di uno abilitandosi spesso in diverse discipline.
Lui dice di voler sparigliare.
A noi sembra che faccia una cosa diversa, come quelli che, giocando a scopone, si fanno i segni.
Non è lo spariglio, si chiama barare.
Soprattutto in tempo di elezioni.
E poi una domandina finale: quanti concorsi “estremamente selettivi”
ha superato Bruschi per stare dove sta?
franco labella
[url=http://www.unita.it/scuola/stipendi-merito-bocciati-br-le-nuove-favole-di-gelmini-1.343479 ]pubblicato sull'Unità del 20 ottobre 2011[/url]
Re: Presidi, un concorso da ridere
Quel pazzo concorso per presidi
Non 400, come annunciato dieci giorni fa, ma più del doppio sono le domande del concorso per dirigenti scolastici ritenute errate dal Ministero dell’Istruzione e cancellate. Sono 976, il 17% del totale dei quiz da studiare: l’elenco è apparso la scorsa notte sul sito del Miur, la selezione è mercoledì prossimo e per i 42 mila candidati davvero non c’è certezza di nulla.
Nemmeno del numero dei partecipanti, visto che nel frattempo il Tar ha accolto i ricorsi dei mesi scorsi e potranno partecipare alle prove anche i docenti precari, quelli di educazione fisica, religione e musica. Alla faccia del profilo da manger che il ministro dell’Istruzione Gelmini vorrebbe introdurre al posto del vecchio preside di una volta. Sono oltre 500 candidati in più. Ma la vicenda dei quiz cancellati è da raccontare bene. I sindacati parlano di «pasticcio» e di mancanza di rispetto per i candidati, il ministero si difende replicando che la revisione dei quiz è stata fatta «proprio a tutela dei candidati» e difendono una procedura che permette la massima «trasparenza».
Il Pd chiede che il concorso sia ritirato. La Flc-Cgil vorrebbe almeno punire i responsabili di questo pasticcio con una multa. Il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna si chiede: «Che cosa succederebbe se un insegnante nel predisporre le domande per i propri studenti ne sbagliasse il 20%». Francesco Scrima, segretario generale della Cisl scuola, avverte che il rischio è che «si apra un nuovo contenzioso». E Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari individua un errore persino nel comunicato dove si fa riferimento ad un quiz numero 710 che nella stesura originaria dei quiz è invece inesistente perché quel blocco di domande si ferma alla 709.
Flavia Amabile
Non 400, come annunciato dieci giorni fa, ma più del doppio sono le domande del concorso per dirigenti scolastici ritenute errate dal Ministero dell’Istruzione e cancellate. Sono 976, il 17% del totale dei quiz da studiare: l’elenco è apparso la scorsa notte sul sito del Miur, la selezione è mercoledì prossimo e per i 42 mila candidati davvero non c’è certezza di nulla.
Nemmeno del numero dei partecipanti, visto che nel frattempo il Tar ha accolto i ricorsi dei mesi scorsi e potranno partecipare alle prove anche i docenti precari, quelli di educazione fisica, religione e musica. Alla faccia del profilo da manger che il ministro dell’Istruzione Gelmini vorrebbe introdurre al posto del vecchio preside di una volta. Sono oltre 500 candidati in più. Ma la vicenda dei quiz cancellati è da raccontare bene. I sindacati parlano di «pasticcio» e di mancanza di rispetto per i candidati, il ministero si difende replicando che la revisione dei quiz è stata fatta «proprio a tutela dei candidati» e difendono una procedura che permette la massima «trasparenza».
Il Pd chiede che il concorso sia ritirato. La Flc-Cgil vorrebbe almeno punire i responsabili di questo pasticcio con una multa. Il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna si chiede: «Che cosa succederebbe se un insegnante nel predisporre le domande per i propri studenti ne sbagliasse il 20%». Francesco Scrima, segretario generale della Cisl scuola, avverte che il rischio è che «si apra un nuovo contenzioso». E Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari individua un errore persino nel comunicato dove si fa riferimento ad un quiz numero 710 che nella stesura originaria dei quiz è invece inesistente perché quel blocco di domande si ferma alla 709.
Flavia Amabile
Gilberto Carron- Numero di messaggi : 518
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Presidi, il concorso maledetto i quiz infarciti di nuovi errori
26/10/2011 - LA PROVA RISCHIA DI ESSERE INVALIDATA
Una domanda su 3 tra quelle approvate dal ministero contiene inesattezze
Passi per Lucilio che diventa Lucillo, passi per l’anno sbagliato dell’ingresso della Romania nell’Ue ma che fra i 100 quesiti considerati superstra-sicuri dal ministero dell’Istruzione ce ne fossero almeno 38 (ma pare che siano molti di più) da matita rossa persino sulle regole scolastiche è davvero troppo.
Quasi mille ne erano stati cancellati fra mille polemiche e il ministero dell’Istruzione coperto di ridicolo. A viale Trastevere si erano difesi sostenendo che non contavano le domande cancellate, contava la bontà delle 100 a cui rispondere. Ebbene, ora sembra crollare anche l’ultimo baluardo contro la probabile pioggia di ricorsi che minaccia di abbattersi dalla prossima settimana su una delle prove più tormentate della storia dei concorsi italiani.
Se si chiede al primo passante in strada chi ha il potere di stabilire la data dell’elezione dei rappresentanti dei genitori al consiglio di classe probabilmente non saprà rispondere. Al ministero invece dovrebbero saperlo bene. Invece hanno dato per corretta la risposta sbagliata. Il Consiglio di Istituto, afferma il Miur. Peccato che invece il potere spetti al dirigente scolastico. I tecnici scelti dal ministero hanno sbagliato persino il numero di alunni previsti nelle classi, il ruolo dei presidi nel preparare il Pof, il Piano dell’Offerta Formativa e qualche problema mostrano di averlo anche con l’autonomia scolastica.
Secondo i consulenti tecnici dell’Anief - uno dei sindacati più attivi nel raccogliere in queste ore i reclami scritti dei candidati esclusi - oltre un quesito su tre contiene errori tali da meritare di essere cancellato. In totale sono 38: quattro sarebbero sbagliate nella risposta, altre 18 prevederebbero più risposte esatte rispetto a quelle indicate, e 16 sarebbero mal formulate e, secondo l’Anief, fuorvianti.
«Questa volta è stato bocciato definitivamente il Ministero, non i candidati - commenta Marcello Pacifico, presidente dell’Anief - L’intera gestione di questo concorso è avvenuta senza alcuna trasparenza o professionalità».
Se si considera che per superare la preselezione occorreva rispondere esattamente a 80 domande su 100, si capisce che qualora la quantità di quesiti impropri o errati risultasse fondata, moltissimi candidati avrebbero diritto ad una prova d’appello oppure all’ammissione diretta alle prove scritte.
Se anche i giudici del Tar giudicheranno errata la stessa percentuale, difficilmente potranno negare l’ammissione con riserva a tutti coloro che hanno deciso di fare ricorso. Con il rischio di allargare troppo il numero di candidati partecipanti agli scritti e mettendo ancora una volta in crisi gli organizzatori di questo incredibile concorso per dirigenti.
Il ministero ha già da tempo preso le distanze e si sa che qualche testa rotolerà in caso di fallimento. Ha infatti diffuso la lista della commissione esterna di esperti: ben 24 docenti universitari, 17 dirigenti scolastici e 5 ispettori ministeriali. Più 11 ricercatori, 5 avvocati, 20 docenti e persino un consigliere del ministro: Max Bruschi. In tutto, 89 persone. E oltre mille errori.
Flavia Amabile
Una domanda su 3 tra quelle approvate dal ministero contiene inesattezze
Passi per Lucilio che diventa Lucillo, passi per l’anno sbagliato dell’ingresso della Romania nell’Ue ma che fra i 100 quesiti considerati superstra-sicuri dal ministero dell’Istruzione ce ne fossero almeno 38 (ma pare che siano molti di più) da matita rossa persino sulle regole scolastiche è davvero troppo.
Quasi mille ne erano stati cancellati fra mille polemiche e il ministero dell’Istruzione coperto di ridicolo. A viale Trastevere si erano difesi sostenendo che non contavano le domande cancellate, contava la bontà delle 100 a cui rispondere. Ebbene, ora sembra crollare anche l’ultimo baluardo contro la probabile pioggia di ricorsi che minaccia di abbattersi dalla prossima settimana su una delle prove più tormentate della storia dei concorsi italiani.
Se si chiede al primo passante in strada chi ha il potere di stabilire la data dell’elezione dei rappresentanti dei genitori al consiglio di classe probabilmente non saprà rispondere. Al ministero invece dovrebbero saperlo bene. Invece hanno dato per corretta la risposta sbagliata. Il Consiglio di Istituto, afferma il Miur. Peccato che invece il potere spetti al dirigente scolastico. I tecnici scelti dal ministero hanno sbagliato persino il numero di alunni previsti nelle classi, il ruolo dei presidi nel preparare il Pof, il Piano dell’Offerta Formativa e qualche problema mostrano di averlo anche con l’autonomia scolastica.
Secondo i consulenti tecnici dell’Anief - uno dei sindacati più attivi nel raccogliere in queste ore i reclami scritti dei candidati esclusi - oltre un quesito su tre contiene errori tali da meritare di essere cancellato. In totale sono 38: quattro sarebbero sbagliate nella risposta, altre 18 prevederebbero più risposte esatte rispetto a quelle indicate, e 16 sarebbero mal formulate e, secondo l’Anief, fuorvianti.
«Questa volta è stato bocciato definitivamente il Ministero, non i candidati - commenta Marcello Pacifico, presidente dell’Anief - L’intera gestione di questo concorso è avvenuta senza alcuna trasparenza o professionalità».
Se si considera che per superare la preselezione occorreva rispondere esattamente a 80 domande su 100, si capisce che qualora la quantità di quesiti impropri o errati risultasse fondata, moltissimi candidati avrebbero diritto ad una prova d’appello oppure all’ammissione diretta alle prove scritte.
Se anche i giudici del Tar giudicheranno errata la stessa percentuale, difficilmente potranno negare l’ammissione con riserva a tutti coloro che hanno deciso di fare ricorso. Con il rischio di allargare troppo il numero di candidati partecipanti agli scritti e mettendo ancora una volta in crisi gli organizzatori di questo incredibile concorso per dirigenti.
Il ministero ha già da tempo preso le distanze e si sa che qualche testa rotolerà in caso di fallimento. Ha infatti diffuso la lista della commissione esterna di esperti: ben 24 docenti universitari, 17 dirigenti scolastici e 5 ispettori ministeriali. Più 11 ricercatori, 5 avvocati, 20 docenti e persino un consigliere del ministro: Max Bruschi. In tutto, 89 persone. E oltre mille errori.
Flavia Amabile
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