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Al liceo senza il peso dei libri
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Al liceo senza il peso dei libri
Il primo esperimento in un istituto superiore di Bologna: tutti i manuali raccolti in un computer
GENOVA
E’ la tavoletta di cera, con lo stilo, per gli studenti del Terzo Millennio. Così la vede il suo ideatore, il professor Vincenzo Raffaelli, del Cnr, che con 10 collaboratori ha creato lo «zainetto elettronico», ovvero un computer di 1 chilo e 200 grammi in grado di sostituire tutta la dotazione scolastica, dalla matita al vocabolario di greco e latino, secondo una concezione di interattività talmente innovativa «che dobbiamo sperimentarla per sapere come verrà accettata».
L’obiettivo è trovare la soluzione ottimale per liberare i ragazzi dal peso degli attuali zaini pieni di libri, quaderni e astucci (ad esempio 6 chili in media il corredo quotidiano di uno studente del primo anno di liceo classico) e nello stesso tempo testare un rapporto diverso tra l’insegnante e la classe.
«Il paragone con la tavoletta di cera è perfetto - dice il professore che guida lo Smart Services Cooperation Lab, laboratorio di ricerca applicata sostenuto dal ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione Renato Brunetta, il Cnr, appunto, e Telecom - perché quando la tastiera scompare, coperta dal monitor ripiegabile, lo studente potrà scrivere con l’apposita penna come su un foglio». Solo che all’interno dell’apparecchiatura sono memorizzati libri di testo e compiti, elaborati e disegni, di cui deve conservare la traccia. Non solo, ma il computer è in grado di dialogare con la lavagna elettronica «di qualsiasi marca».
L’insegnante può intervenire dalla sua postazione per bloccare le possibilità di collegamento Web e di consultazione dei testi, trasformando il pc in una pura tastiera durante ad esempio i compiti in classe e le verifiche, per evitare i copia e incolla. Gli elaborati poi affluiranno al pc del professore. «E’ questo potere di disattivazione la sfida più difficile, che risponde alle particolari esigenze dell’uso didattico».
Dimensioni come un foglio A4, il pc non ha ancora un guscio esterno connotante. «Per ora lavoriamo sulla macchina - spiega il “padre” dell’innovativo strumento - che deve saper riprodurre i gesti naturali di un insegnante alla lavagna e di un ragazzo al banco».
Lo zainetto elettronico verrà sperimentato dai primi mesi dell’anno prossimo in cinque classi di prima superiore a Bologna: 12 mila euro il costo dell’inserimento per classe, coperto da sponsor.
«Non interverremo sui contenuti - spiega Raffaelli -. Che cosa inserire nella memoria è compito dei docenti: il nostro è un sistema trasparente pronto ad accogliere qualsiasi e-book, ma quali libri di testo, dizionari, dispense scegliere non dipende da noi».
Il rivoluzionario supporto didattico verrà fatto vedere il prossimo novembre a Torino, in occasione della presentazione di «Smart Inclusion», il nuovo sistema sperimentato al Bambin Gesù di Roma e al Gaslini di Genova che consente ai piccoli lungodegenti isolati di onclogia ed ematologia di frequentare virtualmente la scuola e dialogare con i compagni tramite webcam, guardare film e giocare grazie a uno speciale pc in grado di essere sterilizzato più volte al giorno. Anche «Smart Inclusion» si deve al laboratorio di Raffaelli, 10 ricercatori tra i quali il più vecchio ha 28 anni, laureati in ingegneria elettronica, delle telecomunicazioni, informatica.
ALESSANDRA PIERACCI
GENOVA
E’ la tavoletta di cera, con lo stilo, per gli studenti del Terzo Millennio. Così la vede il suo ideatore, il professor Vincenzo Raffaelli, del Cnr, che con 10 collaboratori ha creato lo «zainetto elettronico», ovvero un computer di 1 chilo e 200 grammi in grado di sostituire tutta la dotazione scolastica, dalla matita al vocabolario di greco e latino, secondo una concezione di interattività talmente innovativa «che dobbiamo sperimentarla per sapere come verrà accettata».
L’obiettivo è trovare la soluzione ottimale per liberare i ragazzi dal peso degli attuali zaini pieni di libri, quaderni e astucci (ad esempio 6 chili in media il corredo quotidiano di uno studente del primo anno di liceo classico) e nello stesso tempo testare un rapporto diverso tra l’insegnante e la classe.
«Il paragone con la tavoletta di cera è perfetto - dice il professore che guida lo Smart Services Cooperation Lab, laboratorio di ricerca applicata sostenuto dal ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione Renato Brunetta, il Cnr, appunto, e Telecom - perché quando la tastiera scompare, coperta dal monitor ripiegabile, lo studente potrà scrivere con l’apposita penna come su un foglio». Solo che all’interno dell’apparecchiatura sono memorizzati libri di testo e compiti, elaborati e disegni, di cui deve conservare la traccia. Non solo, ma il computer è in grado di dialogare con la lavagna elettronica «di qualsiasi marca».
L’insegnante può intervenire dalla sua postazione per bloccare le possibilità di collegamento Web e di consultazione dei testi, trasformando il pc in una pura tastiera durante ad esempio i compiti in classe e le verifiche, per evitare i copia e incolla. Gli elaborati poi affluiranno al pc del professore. «E’ questo potere di disattivazione la sfida più difficile, che risponde alle particolari esigenze dell’uso didattico».
Dimensioni come un foglio A4, il pc non ha ancora un guscio esterno connotante. «Per ora lavoriamo sulla macchina - spiega il “padre” dell’innovativo strumento - che deve saper riprodurre i gesti naturali di un insegnante alla lavagna e di un ragazzo al banco».
Lo zainetto elettronico verrà sperimentato dai primi mesi dell’anno prossimo in cinque classi di prima superiore a Bologna: 12 mila euro il costo dell’inserimento per classe, coperto da sponsor.
«Non interverremo sui contenuti - spiega Raffaelli -. Che cosa inserire nella memoria è compito dei docenti: il nostro è un sistema trasparente pronto ad accogliere qualsiasi e-book, ma quali libri di testo, dizionari, dispense scegliere non dipende da noi».
Il rivoluzionario supporto didattico verrà fatto vedere il prossimo novembre a Torino, in occasione della presentazione di «Smart Inclusion», il nuovo sistema sperimentato al Bambin Gesù di Roma e al Gaslini di Genova che consente ai piccoli lungodegenti isolati di onclogia ed ematologia di frequentare virtualmente la scuola e dialogare con i compagni tramite webcam, guardare film e giocare grazie a uno speciale pc in grado di essere sterilizzato più volte al giorno. Anche «Smart Inclusion» si deve al laboratorio di Raffaelli, 10 ricercatori tra i quali il più vecchio ha 28 anni, laureati in ingegneria elettronica, delle telecomunicazioni, informatica.
ALESSANDRA PIERACCI
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