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I responsabili del buon funzionamento delle scuole sono i presidi: Daniele Straniero ex preside del liceo Parini in una lettera al Corriere - 6 aprile 2010
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I responsabili del buon funzionamento delle scuole sono i presidi: Daniele Straniero ex preside del liceo Parini in una lettera al Corriere - 6 aprile 2010
DALLA PARTE DEL CITTADINI
Migliorare le nostre scuole? Basta dare più potere ai presidi
La legge sull'autonomia delle istituzioni scolastiche è da migliorare, non bastano gli interventi «dal basso»
Gentile signora Bossi Fedrigotti,
certo sarebbe ora di finirla con il degrado nelle scuole, dalle materne ai licei.
Però basta con il piangersi addosso.
I responsabili del buon funzionamento di ciascuna scuola sono i presidi.
I quali però - almeno i non migliori - hanno un facile alibi nel dare la colpa delle disfunzioni agli altri: provveditorato, graduatorie, comune, provincia, regione, ministero. Questo scaricabarile non ha senso. Il ministero la smetta di voler fare tutto lui (credendo di agire bene solo perché è d'accordo con i sindacati): dia chiaramente ai presidi la responsabilità delle scuole sulla scia della legge - da migliorare - sull'autonomia delle istituzioni scolastiche (legge n° 59 del 1997): se la singola scuola non funziona, è colpa loro che ne debbono rendere conto tanto ai genitori (opinione pubblica) quanto al superiore ministero. (Manca la carta igienica? Colpa del ministero che non mi manda i soldi; il professore è un incompetente? Colpa della nomina del provveditorato che, in base alla graduatoria, mi ha nominato un brocco.) Si dica con chiarezza che il preside deve provvedere anche alla carta igienica; si dica al preside che ha la facoltà di nominare i docenti. I miglioramenti? Enormi. Quel 10 per cento di persone che non dovrebbe neppure mettere un piede in una scuola, scomparirebbe. In altri termini, diamo ai presidi reale capacità di direzione. Diciamo chiaramente che non è un crimine chiedere alle famiglie, almeno quelle che possono, un contributo di 100 euro all'anno per gestire premi incentivanti e piccola manutenzione. Diciamo loro che possono premiare i bravi insegnanti e tenere al palo i fannulloni. Si vedrà immediatamente un cambiamento sostanziale nella scuola. Reputo di non meno del 20 per cento, il che non solo non è affatto poco, ma darebbe uno slancio inimmaginabile ad ogni scuola, senza poi neanche intaccare di molto l'attuale struttura generale della scuola italiana, voluta da quella bella testa di Giovanni Gentile.
Daniele Straniero
Sono convinta che lei abbia ragione, che se i presidi potessero davvero fare di testa loro, la scuola ne trarrebbe vantaggio. Ma possono? La legge sull'autonomia delle istituzioni scolastiche è da migliorare, lo scrive lei stesso che preside (al liceo Parini) è stato. Chi può farlo? Non certo i genitori che scrivono a questa rubrica e che, comprensibilmente, si lamentano dello status quo. Tra l'altro, lei sa bene che, se non si lamentassero, scrivendo anche ai giornali, le situazioni che descrivono si degraderebbero probabilmente ancora di più. Ma è difficile che gli interventi «dal basso» riescano davvero a modificare le leggi.
Isabella Bossi Fedrigotti
ibossi@corriere.it
06 aprile 2010 RIPRODUZIONE RISERVATA
http://milano.corriere.it/notizie/caso_del_giorno/10_aprile_6/caso-1602781460695.shtml
Migliorare le nostre scuole? Basta dare più potere ai presidi
La legge sull'autonomia delle istituzioni scolastiche è da migliorare, non bastano gli interventi «dal basso»
Gentile signora Bossi Fedrigotti,
certo sarebbe ora di finirla con il degrado nelle scuole, dalle materne ai licei.
Però basta con il piangersi addosso.
I responsabili del buon funzionamento di ciascuna scuola sono i presidi.
I quali però - almeno i non migliori - hanno un facile alibi nel dare la colpa delle disfunzioni agli altri: provveditorato, graduatorie, comune, provincia, regione, ministero. Questo scaricabarile non ha senso. Il ministero la smetta di voler fare tutto lui (credendo di agire bene solo perché è d'accordo con i sindacati): dia chiaramente ai presidi la responsabilità delle scuole sulla scia della legge - da migliorare - sull'autonomia delle istituzioni scolastiche (legge n° 59 del 1997): se la singola scuola non funziona, è colpa loro che ne debbono rendere conto tanto ai genitori (opinione pubblica) quanto al superiore ministero. (Manca la carta igienica? Colpa del ministero che non mi manda i soldi; il professore è un incompetente? Colpa della nomina del provveditorato che, in base alla graduatoria, mi ha nominato un brocco.) Si dica con chiarezza che il preside deve provvedere anche alla carta igienica; si dica al preside che ha la facoltà di nominare i docenti. I miglioramenti? Enormi. Quel 10 per cento di persone che non dovrebbe neppure mettere un piede in una scuola, scomparirebbe. In altri termini, diamo ai presidi reale capacità di direzione. Diciamo chiaramente che non è un crimine chiedere alle famiglie, almeno quelle che possono, un contributo di 100 euro all'anno per gestire premi incentivanti e piccola manutenzione. Diciamo loro che possono premiare i bravi insegnanti e tenere al palo i fannulloni. Si vedrà immediatamente un cambiamento sostanziale nella scuola. Reputo di non meno del 20 per cento, il che non solo non è affatto poco, ma darebbe uno slancio inimmaginabile ad ogni scuola, senza poi neanche intaccare di molto l'attuale struttura generale della scuola italiana, voluta da quella bella testa di Giovanni Gentile.
Daniele Straniero
Sono convinta che lei abbia ragione, che se i presidi potessero davvero fare di testa loro, la scuola ne trarrebbe vantaggio. Ma possono? La legge sull'autonomia delle istituzioni scolastiche è da migliorare, lo scrive lei stesso che preside (al liceo Parini) è stato. Chi può farlo? Non certo i genitori che scrivono a questa rubrica e che, comprensibilmente, si lamentano dello status quo. Tra l'altro, lei sa bene che, se non si lamentassero, scrivendo anche ai giornali, le situazioni che descrivono si degraderebbero probabilmente ancora di più. Ma è difficile che gli interventi «dal basso» riescano davvero a modificare le leggi.
Isabella Bossi Fedrigotti
ibossi@corriere.it
06 aprile 2010 RIPRODUZIONE RISERVATA
http://milano.corriere.it/notizie/caso_del_giorno/10_aprile_6/caso-1602781460695.shtml
I responsabili del buon funzionamento delle scuole sono i presidi: Daniele Straniero ex preside del liceo Parini in una lettera al Corriere - 6 aprile 2010 :: Commenti
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