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Dai corsi online all’esame in aula nasce il modello “Mooc” all’europea

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Dai corsi online all’esame in aula nasce il modello “Mooc” all’europea Empty Dai corsi online all’esame in aula nasce il modello “Mooc” all’europea

Messaggio  Gilberto Carron Gio Set 19, 2013 2:29 pm



La startup tedesca iversity, grazie ad accordi con alcuni atenei del Vecchio Continente, consentirà a chi ha seguito il corso a distanza, di recarsi
in Università e sostenere l’esame, ottenendo crediti formativi veri
e propri, e non, come accadeva fino
ad ora, un semplice attestato
federico guerrini
BERLINO

Il fenomeno Mooc, la diffusione di corsi in streaming tenuti via Web da celebri docenti di prestigiose Università americane ed europee, continua a crescere. E sta per essere risolto, forse, uno dei principali problemi legati a questo tipo di corsi, tenuti a distanza e frequentati da un numero altissimo di allievi – molti dei quali però abbandonano prima di averne completato uno: quello della corrispondenza fra attestato di frequenza virtuale e titolo di studio riconosciuto a livello accademico.



A segnare un punto di svolta non è uno dei più celebri Mooc a stelle e strisce, come Coursera, o edX, ma una startup berlinese, iversity , che ieri ha annunciato un’importante novità: per alcuni dei circa venti corsi ospitati sulla piattaforma, sarà possibile ottenere dei crediti formativi veri e propri, recandosi di persona nell’ateneo che li propone, dopo la fine del corso online, e sostenendo un esame tradizionale. “Questo é un passo decisivo per integrare finalmente l´insegnamento online nell´offerta formativa delle nostre università - ha afferma Marcus Riecke, amministratore delegato di iversity - Nell´ambito del processo di Bologna si discute da anni della necessità di supportare la mobilità studentesca. Grazie a questo enorme passo avanti, possiamo trasformare questa visione in realtà”.



Il processo di Bologna, per i non addentro alla materia, è un processo di riforma del sistema educativo internazionale che, a partire dal 1999, ha portato avanti l’obiettivo di creare uno “spazio europeo dell’istruzione superiore”. Alla base c’è l’idea di armonizzare i titoli di studio, e dare la possibilità a ciascun studente del Vecchio Continente di effettuare un percorso di studi all’estero e vederselo riconosciuto senza problemi in patria. Se quanto proposto da iversity prenderà piede, sarà ancora più semplice tradurre in realtà quest’obiettivo, attingendo, tramite un qualsiasi computer connesso a Internet al meglio della produzione accademica europea, e acquisendo crediti formativi spendibili ovunque.



Fra i primi docenti che hanno accettato di partecipare all’esperimento promosso dalla società tedesca figurano il professor Stefano Mirti dell´Accademia Abadir di Catania, famoso designer italiano, Oliver Vornberger dell´Università di Osnabrück, esperto di e-learning e vincitore del premio Ars Legendi (un prestigioso premio tedesco per l´eccellenza nell´insegnamento) e Marc Oliver Opresnik dell´Università di Lubecca, con un corso sul marketing. Il punto debole di iversity, che propone un modello di Mooc più attento alle modalità curricolari e all’approccio all’insegnamento europeo al momento è il basso numero di corsi, decisamente non paragonabile a quello dei concorrenti americani.



Da ottobre però l’offerta formativa dovrebbe arricchirsi, anche grazie all’apporto di varie Università italiane. Fra i corsi in partenza in autunno promossi da atenei della penisola, figurano per esempio un’introduzione – in inglese - alla Filosofia Politica tenuta da Fulvio Cerutti, professore emerito dell’Università di Firenze, e un corso sulla materia oscura che pervade le galassie, tenuto da Paolo Salucci della Sissa di Trieste.
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